Descripción
L’identità è un compito impegnativo. Anzitutto perché, ogni volta che si cerca di definirne le componenti, ci si imbatte in qualcosa di analogo a quando un biologo osserva una cellula al microscopio: appena, manovrando l’obiettivo, riesce a mettere a fuoco una struttura, deve rinunciare a vederne altre, che man mano si sfocano e indietreggiano per poi svanire del tutto. Ma soprattutto perché oggi, in un mondo mutevole e liberato dai ruoli assegnati dalla tradizione, dalla famiglia e dall’assetto sociale, l’individuo sperimenta una fatica nuova nel realizzare la propria identità in maniera autentica e senza perdere sé stesso.
Sfuggente e polimorfa, l’«identità» si vuole da un lato permanente e stabile, nonostante tutte le trasformazioni, le influenze e gli scossoni cui è sottoposta. Ma dall’altro è irriducibilmente (e fecondamente) porosa, permeabile alle sollecitazioni dell’Altro. Che tenti di radicarsi nella famiglia, nella comunità sociale o politica, nel corpo, nel genere, nella sessualità o nei vasti territori dischiusi dal mondo virtuale, l’identità si configura al contempo come ricerca di una continuità sicura in cui riconoscersi e come esplorazione e superamento di confini percepiti di volta in volta come obsoleti, vincolanti, malfermi. Forte di moltissima esperienza clinica e di competenze teoriche che ha continuato ad aggiornare nel tempo, Anna Oliverio Ferraris ci racconta in questo libro questa sfida difficile e decisiva. Cercando di mostrarci le ragioni e gli argomenti di una verità preziosa: che la costruzione dell’identità è simile alla costruzione della memoria, con cui va di pari passo. Un impegno che dura tutta la vita.
Sfuggente e polimorfa, l’«identità» si vuole da un lato permanente e stabile, nonostante tutte le trasformazioni, le influenze e gli scossoni cui è sottoposta. Ma dall’altro è irriducibilmente (e fecondamente) porosa, permeabile alle sollecitazioni dell’Altro. Che tenti di radicarsi nella famiglia, nella comunità sociale o politica, nel corpo, nel genere, nella sessualità o nei vasti territori dischiusi dal mondo virtuale, l’identità si configura al contempo come ricerca di una continuità sicura in cui riconoscersi e come esplorazione e superamento di confini percepiti di volta in volta come obsoleti, vincolanti, malfermi. Forte di moltissima esperienza clinica e di competenze teoriche che ha continuato ad aggiornare nel tempo, Anna Oliverio Ferraris ci racconta in questo libro questa sfida difficile e decisiva. Cercando di mostrarci le ragioni e gli argomenti di una verità preziosa: che la costruzione dell’identità è simile alla costruzione della memoria, con cui va di pari passo. Un impegno che dura tutta la vita.
Notas biográficas
Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, ha insegnato Psicologia dello sviluppo presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha diretto la rivista «Psicologia contemporanea». È autrice di numerosi saggi scientifici e divulgativi. Tra i più recenti: Il terzo genitore. Vivere con i figli dell’altro (1997, n. ed. 2016), Dai figli non si divorzia. Separarsi e rimanere buoni genitori (2005, n. ed. 2015), Prova con una storia. I racconti giusti per rispondere alle grandi domande dei bambini (2005, n. ed. 2018), Non solo amore. I bisogni psicologici dei bambini (2005, n. ed. 2019), Piccoli bulli e cyberbulli crescono. Come impedire che la violenza rovini la vita ai nostri figli (2007, n. ed. 2017), La sindrome Lolita. Perché i nostri figli crescono troppo in fretta (2008, n. ed. 2014), A piedi nudi nel verde. Giocare per imparare a vivere (con Albertina Oliverio, 2011), Tuo figlio e il sesso. Crescere figli equilibrati in un mondo con troppi stimoli (2015) e Sopravvivere con un adolescente in casa. Comprendere e aiutare i nostri figli nella più difficile delle età (2019). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: Il significato del disegno infantile (1973, n. ed. 2012), Lo sviluppo comparato del comportamento (con Alberto Oliverio, 1974, n. ed. 1977), Psicologia della paura (1980, n. ed. 2013), Più forti delle avversità. Individui e organizzazioni resilienti (con Alberto Oliverio, 2014) e Famiglia (2020).