Descripción
La conversione di Pavel Florenskij è stato il momento decisivo che ha fatto da spartiacque nella sua vita. Al tempo stesso, essa fu un giudizio decisivo sul modello di razionalità che ha dominato in Occidente lungo l’intera epoca moderna. Messa infatti a tacere la millenaria esperienza religiosa, le promesse del razionalismo hanno infi ne lasciato l’uomo disilluso e in balìa dei suoi dubbi, vittima di un tragico sdoppiamento esistenziale. Il coraggio di riattivare l’esperienza pregna di meraviglia che ha segnato la sua infanzia, la decisione di incamminarsi nuovamente sul sentiero dell’esperienza religiosa, porterà invece Florenskij a esiti tanto inaspettati quanto ricchi. Un nuovo modo di esercitare la ragione nella sua rinnovata poliedricità, la novità di una conoscenza del reale capace di non censurare nulla e, infine, il riannodarsi di antichi fili che legano la nostra esperienza al vissuto di ogni homo religiosus sono allora gli stupendi frutti della visione del mondo florenskijana. Oltre l’opportunità di una crescita personale, riflettere su questo complesso percorso offre anche l’occasione, lungo tutto il libro, di far “dialogare” Florenskij con altri grandi pensatori come Guardini, Eliade o Pareyson, lasciando emergere come la sua sia indubbiamente una delle voci più sorprendenti del panorama culturale del Novecento.
Notas biográficas
Domenico Burzo (Matera 1980) è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Bari ed è docente di filosofia nei licei. I suoi interessi principali riguardano la fenomenologia dell’esperienza religiosa e la filosofia della religione. Oltre ad alcuni articoli su riviste quali “Rivista di Filosofia Neo-Scolastica”, “Studium”, “Logoi.ph”, “Átopon” e “Dialegesthai”, ha pubblicato i volumi Sul limitare del crepuscolo. L’intuizione platonica nel pensiero di Pavel A. Florenskij (2018) e Appello e decisione. Arte, linguaggio e poesia tra Martin Heidegger, Romano Guardini e Walter F. Otto (2018). È membro dell’AIFR (Associazione Italiana di Filosofia della Religione) e collabora in qualità di redattore al “Nuovo Giornale di Filosofia della Religione”.