Descripción
Il 2019 si è concluso in Cile con forti e prolungati scontri di piazza, manifestazioni e coprifuoco. Eppure negli ultimi trent’anni il Cile democratico, uscito dalla dittatura di Pinochet, ha percorso con dedizione la strada del neoliberalismo, crescendo e venendo riconosciuto come il Paese economicamente più stabile dell’America latina. I costi di un welfare del tutto privatizzato e di un immobilismo sociale sono però pesati per anni sulla grande maggioranza dei cittadini cileni. A lungo considerato un’“eccezione”, da alcuni un “modello”, il Cile di oggi rimane un Paese su cui è necessario puntare la lente d’ingrandimento per trarre alcune preziose lezioni.
Notas biográficas
È assegnista di ricerca presso la Facoltà di Studi Sociali e Politici della Scuola Normale Superiore. Ha conseguito il dottorato in Scienze politiche presso l’Universidad Católica de Chile. È in uscita il suo volume Anti-Neoliberal Populisms in Comparative Perspective. Si occupa di populismo, organizzazione di partiti e relazioni partito-sindacato.
È professoressa presso l’Universidad Diego Portales. Ha conseguito il dottorato in Scienze Politiche presso l’Universidad Católica de Chile. I suoi interessi di ricerca vertono attorno ai movimenti sociali e alla frontiera tra la politica e il diritto.