È un bibliotecario del lago di Garda il protagonista di questo romanzo esilarante e grottesco, una sarabanda di fatti più o meno turpi, di personaggi più o meno inetti e spregevoli: pie dame che si prostituiscono a fin di bene, energumeni che si dilettano con bambole di gomma, una zia che parla con la Madonna, marchettari necrofori e ballerine alcolizzate. Storie che rotolano insieme verso un finale cupo nel buio di una soffitta abitata da un vecchio criminale nazista e dalle ombre delle sue vittime. L’atteso, folle, blasfemo ritorno dell’autore di Cronaca di un servo felice. Una scrittura surreale che si trasforma in uno sguardo acuminato sulla realtà e l’attualità.

Francesco Permunian (Cavarzere, 1951) è autore di Cronaca di un servo felice (Meridiano Zero, 1999), Camminando nell'aria della sera (Rizzoli, 2001), Nel paese delle ceneri (Rizzoli, 2003), Il principio della malinconia (Quodlibet, 2005), Dalla stiva di una nave blasfema (Diabasis, 2009), La Casa del Sollievo Mentale (Nutrimenti, 2011) e Il gabinetto del dottor Kafka (Nutrimenti, 2013). Sulle sue opere hanno scritto i maggiori critici. Franco Cordelli lo ha incluso fra i settanta autori che rappresentano la letteratura italiana, Andrea Cortellessa lo ha inserito nell'antologia La terra della prosa. Narratori italiani degli anni Zero (L'Orma, 2014).