Roger Federer è uno dei campioni più grandi e vincenti dello sport moderno. Ancora più che dai risultati della sua straordinaria carriera, la sua grandezza deri­va in primo luogo dal suo modo di interpretare il tennis, che rasenta la perfezio­ne stilistica e che si pone in contrasto con i tratti dello sport attuale, ipertatuato, muscolare e rumoroso. Non è un caso che chi ha scritto su di lui abbia spesso accostato i suoi gesti a quelli di un artista, e i suoi colpi a silenziose opere d’arte di fulminante bellezza. Su questa linea si pone anche questo libro, che – ispi­randosi alla descrizione che David Foster Wallace diede dei cosiddetti Momenti Federer – racconta il tennis del campione elvetico a partire dall’analisi di nove suoi colpi apparentemente impossibili. È infatti proprio la rigorosa analisi tec­nica che permette di spiegare come Federer riesca a creare le condizioni per rendere possibile ciò che pare impossibile, plasmando il tempo a suo favore. Ed è sempre l’analisi tecnica che porta l’autore ad argomentare, con costante ironia e in ragionamenti in bilico tra il filosofico e il religioso, tra la letteratura e lo sport, perché non sia così azzardato considerare i movimenti di Federer sul campo come manifestazioni del divino.

Nato a Omegna nel 1973, insegna didattica dell’italiano presso la Scuola uni­versitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI). Attivo nella promozione della lettura tra le giovani generazioni (www.simonefornara.com), è autore di saggi e di manuali universitari di linguistica italiana (fra i quali ricordiamo Breve storia della grammatica italiana, Carocci 2005, La punteggiatura, Carocci 2010 e Il piacere di scrivere, con Luca Cignetti, Carocci 2014, n.e. 2017) nonché, insieme a Mario Gamba, di numerosi libri per bambini. E naturalmente è un grande appassionato di tennis, sport che ha praticato per molti anni.