Descripción
Fin dalla trattatistica del tempo, l’arte italiana del Quattrocento è stata vista come una «rinascita» di valori, estetici, morali, culturali, persi o sopiti durante la lunga stagione dell’Evo «Medio»; e quindi come prodromica all’esito ancora più alto, anzi definitivo, della «maniera moderna».
Il Rinascimento, specie quello toscano, sarà la palestra privilegiata della nascente connoisseurship, e spesso anche soggetto privilegiato delle prime campagne fotografiche. L’autocoscienza è in ogni caso uno dei tratti distintivi della cultura, soprattutto italiana, tra Quattro e Cinquecento, e sempre più frequenti sono le celebrazioni di artisti da parte dei letterati. Il presente volume, attraverso lo schermo di
una pluralità di voci e di competenze, propone uno sguardo vivace e dinamico che si rivolge a studiosi, studenti delle nostre università e appassionati non rassegnati o arresi all’industria delle mostre di massa e della storia dell’arte intesa come intrattenimento.
I contributi presenti nel volume illustrano: la fortuna del Rinascimento da Vasari ai neoclassici (Ambrosini Massari), da Goethe a Berenson (De Carolis), e nella fotografia (Cassanelli), i trattati tecnici (Laskaris),
il tramonto della miniatura (Mulas) e la prepotente diffusione delle stampe, veicolo di divulgazione della maniera dei grandi artisti (Aldovini), la doppia valenza della terracotta, economico materiale di
riproduzione seriale e reinvenzione di una tecnica classica (Donato), l’arte vista dai letterati (Ruffino), la nascita di nuove iconografie sacre (Argenziano) e il comparire di nuovi media grafici (Gabrieli),
l’esponenziale diffusione del modello a pianta centrale (Davies) e i complessi rapporti con l’architettura classica, visti dall’osservatorio lombardo (Repishti), nonché il radicale rinnovamento dell’architettura militare (Viganò), il superamento di una conquista-simbolo
come la prospettiva (Villata) e l’evoluzione della forma-pala d’altare (Cavalca), e infine aperture sulle rotte della pittura tra Fiandre e Mediterraneo (Natale), sui rapporti tra Italia e Francia (Fagnart) e una robusta sintesi del «Rinascimento» tedesco (Zuffi ).