Descripción
Nella seconda metà del Trecento Reggio Emilia era una città con un debole controllo del suo contado, guidata da un’oligarchia e soggetta a un potere, quello dei Visconti, ancora nella fase sperimentale del suo sviluppo. Prendendo le mosse da una realtà periferica tanto dinamica e fluida, il volume affronta in modo originale il problema delle origini dello Stato e del mutamento politico nell’Italia tardomedievale. Ne emerge la vivacità della vita politica locale, animata da una pluralità di protagonisti – autorità cittadine, signori di castello, comunità rurali, magistrati e principe – in perenne competizione, disponibili ad alleanze, ma anche pronti a strumentalizzazioni reciproche.
Questo studio mette in luce la natura profonda del conflitto in atto, che opponeva non solo attori differenti, ma anche concezioni antagoniste del diritto e dell'autorità. Le fedeltà feudali, la protezione signorile dei rustici, la nozione cittadina di giursidizione, i nuovi attributi del principe affermati da Bernabò Visconti: sono queste alcune delle posizioni espresse nel dibattito sulla legittimità del potere che prende corpo nello stesso linguaggio delle fonti.
Allo stesso tempo si rileva che la competizione politica si sviluppava anche come concorrenza tra diverse identità di gruppo: i primi tentativi viscontei per trasformare i cives in sudditi non spensero, infatti, la coscienza di un’appartenenza cittadina, l’identità di lignaggio o la lealtà di fazione, che sia pure su piani diversi e spesso intersecanti continuarono a guidare gli uomini del tempo nella loro iniziativa.
Notas biográficas
Andrea Gamberini insegna Storia economica e sociale del Medioevo all’Università di Milano. È autore di saggi di storia politica e sociale sull’età viscontea.