Descripción
Diritti, doveri, libertà, giustizia sono valori da sperimentare sul campo e difendere ogni giorno. Nella scuola di Corlazzoli la vita non è fuori, ma dentro l'aula, e i bambini non devono adeguarsi ai programmi, ma provare loro stessi i modi giusti di apprendere. Vedere, leggere, ascoltare, sperimentare: il bambino rom non è più uno straniero e la geografia non è più quella cosa astratta da imparare sulle cartine mute se fai il giro del mondo con la musica e ascolti le canzoni dei gitani. E la storia diventa credibile se la vivi attraverso la testimonianza di chi la racconta in prima persona. Come dimostra Corlazzoli, la scuola è viva grazie all'impegno di tanti insegnanti e genitori che la difendono come bene pubblico. Da qui si può ripartire per porre le basi di un futuro migliore e calare nella pratica la parola democrazia in modo che tutti i bambini diventino innanzitutto cittadini responsabili. In appendice una selezione di appunti scritti dagli alunni.
Notas biográficas
Alex Corlazzoli, giornalista, maestro, scrittore, ha viaggiato in Mozambico, Senegal, Kenya, Marocco, Palestina, Siria, Giordania, Libano, India, Brasile, Albania, Romania. Ha operato come volontario in carcere per dieci anni e ha fondato il giornale «Uomini Liberi». Nel 2008 ha fondato l’associazione L’Aquilone che si occupa di integrazione di migranti. Oggi collabora con «il Fatto Quotidiano», dove tiene anche un blog, e «Altreconomia». Cura inoltre la rubrica L’Intervallo su Radio Popolare. Tra i libri che ha scritto: Ragazzi di Paolo (Ega 2002), Riprendiamoci la scuola (Altreconomia 2011) e L’eredità (Altreconomia 2012). Per Chiarelettere, nel 2012 ha pubblicato ‹La scuola che resiste›.