Descripción
«Ogni sportivo vuole vincere, ci mancherebbe. Ci alleniamo per quello. Ci sacrifichiamo per quello. Io però non volevo solo vincere: mi sentivo obbligato a farlo.»
Da bambino, ad Avola, lo chiamavano «arancina con i piedi» perché a dodici anni pesava 90 chili.
Buttato sul tatami a tre anni dal padre, maestro di karate, Luigi Busà trova nello sport molto più di un modo per passare il tempo.
Prima bambino vessato, poi adolescente ribelle nell’asfittica provincia del Sud Italia, Gigi si era convinto che al mondo valesse solo la legge del più forte. Ma più forte ancora di tutto il resto, per lui, è sempre stato il richiamo del tatami, una passione, un obiettivo capace di far passare ogni altra cosa in secondo piano. E con il karate Luigi impara la tenacia, la disciplina, il controllo della forza anarchica che gli ribolle dentro. Nel karate si immerge e dal karate si lascia trasformare: così da quel bambino sovrappeso sorge il campione. A diciannove anni diventa il più giovane vincitore del titolo mondiale, ma a lui ancora non basta: vuole essere il numero uno assoluto, il più forte di sempre.
Luigi Busà oggi è una leggenda vivente del karate: primo oro olimpico nella storia della disciplina, ha vinto tutto ciò che poteva. Eppure ha rischiato molte volte di perdersi. In queste pagine racconta il lungo percorso che ha portato un bambino pieno di rabbia e paure a realizzare un sogno all’apparenza impossibile. «Ognuno di noi è unico e importante, ognuno di noi ha qualcosa di speciale. Io dubitavo di me stesso, la paura più grande che avevo era quella di non essere all’altezza del mio talento. Poi ci ho parlato, me la sono tenuta vicino, è diventata mia complice e oggi ho la possibilità di dirti che non sei sbagliato, che i tuoi sogni meritano di essere coltivati. Tieni i tuoi valori, il bene che vuoi e che ti vogliono. Sali sul tuo tatami e combatti per la tua libertà.»
Da bambino, ad Avola, lo chiamavano «arancina con i piedi» perché a dodici anni pesava 90 chili.
Buttato sul tatami a tre anni dal padre, maestro di karate, Luigi Busà trova nello sport molto più di un modo per passare il tempo.
Prima bambino vessato, poi adolescente ribelle nell’asfittica provincia del Sud Italia, Gigi si era convinto che al mondo valesse solo la legge del più forte. Ma più forte ancora di tutto il resto, per lui, è sempre stato il richiamo del tatami, una passione, un obiettivo capace di far passare ogni altra cosa in secondo piano. E con il karate Luigi impara la tenacia, la disciplina, il controllo della forza anarchica che gli ribolle dentro. Nel karate si immerge e dal karate si lascia trasformare: così da quel bambino sovrappeso sorge il campione. A diciannove anni diventa il più giovane vincitore del titolo mondiale, ma a lui ancora non basta: vuole essere il numero uno assoluto, il più forte di sempre.
Luigi Busà oggi è una leggenda vivente del karate: primo oro olimpico nella storia della disciplina, ha vinto tutto ciò che poteva. Eppure ha rischiato molte volte di perdersi. In queste pagine racconta il lungo percorso che ha portato un bambino pieno di rabbia e paure a realizzare un sogno all’apparenza impossibile. «Ognuno di noi è unico e importante, ognuno di noi ha qualcosa di speciale. Io dubitavo di me stesso, la paura più grande che avevo era quella di non essere all’altezza del mio talento. Poi ci ho parlato, me la sono tenuta vicino, è diventata mia complice e oggi ho la possibilità di dirti che non sei sbagliato, che i tuoi sogni meritano di essere coltivati. Tieni i tuoi valori, il bene che vuoi e che ti vogliono. Sali sul tuo tatami e combatti per la tua libertà.»
Notas biográficas
Luigi Busà nasce ad Avola, in provincia di Siracusa, il 9 ottobre del 1987. Eredita la passione per le arti marziali dal padre Nello, un maestro di karate tra i più bravi d’Italia (nonché ex tecnico della Nazionale giovanile). Nel 2006 diviene il più giovane Campione del Mondo della World Karate Federation, che vince nuovamente nel 2012. Ha al suo attivo 11 medaglie in Premier League, di cui 7 ori, e 8 titoli europei di cui 5 seniores e 3 under 21. 13 volte campione italiano nei 75 chilogrammi, il 6 agosto 2021 Busà entra nella storia del karate per essere stato il primo karateka mai insignito dell’oro olimpico. Questo è il suo primo libro.