Descripción
Un acceso dibattito ha recentemente messo in luce il ruolo degli stereotipi nella comprensione del linguaggio letterale come idòla fori di baconiana memoria, che possono influenzare il nostro modo di vedere il mondo sociale attraverso la lingua parlata da una comunità linguistica. È stato invece meno discusso il ruolo degli stereotpi come idòla sermonis, ossia come meccanismi cognitivi di creazione di categorie nei discorsi quotidiani e di comprensione delle dinamiche sociali in vari contesti conversazionali.
Inoltre, il prevalere dell’accezione negativa del termine “stereotipo” quale pregiudizio ha lasciato in ombra la complessità degli stereotipi come idòla della mente umana in determinate circostanze d’uso del linguaggio.
Il volume si propone di capire se e quando gli stereotipi hanno un ruolo negativo nei contesti comunicativi, per scoraggiare quelli che possono portare a un’effettiva esclusione sociale. In particolare, si ritiene che il linguaggio non letterale, specie se figurato, possa essere un banco di prova del “potere cognitivo” degli stereotipi, perché, rispetto a quella del significato letterale, la comprensione del significato implicito richiede delle conoscenze contestuali – talvolta tacitamente racchiuse nei “luoghi comuni” di una comunità linguistica – più difficili da portare alla luce. Si indaga quindi quel continuum di fenomeni linguistici in cui i processi pragmatici di comprensione del significato implicito più ricorrono a conoscenze sterotipiche, a partire dagli slurs e dalle metafore fino all’ironia e ai proverbi, il cui significato è totalmente implicito o evocato da immagini socialmente condivise.
Notas biográficas
Roberta Cocco è borsista di ricerca all’Università degli Studi di Cagliari, con un progetto sugli aspetti affettivi dell’ironia e della menzogna. I suoi interessi di studio includono la comprensione del linguaggio figurato, gli stereotipi di genere e la pragmatica sperimentale: tematiche per le quali ha pubblicato alcuni scritti in riviste e volumi collettanei.
Francesca Ervas è professoressa associata in Filosofia del linguaggio all’Università degli Studi di Cagliari. I suoi interessi di ricerca includono la pragmatica, la filosofia della traduzione, la teoria della metafora e dell’ironia e quella del ragionamento e dell’argomentazione. Tra le sue pubblicazioni, Uguale ma diverso (2008), Pensare e parlare (2016) e Che cos’è una metafora (con E. Gola, 2016).