Descripción
Primo presidente brasiliano di sinistra a cinquant’anni dalla destituzione forzata di João Goulart, capo dello Stato per due mandati consecutivi, primo ex presidente a finire in carcere per reati comuni. Luiz Inácio Lula da Silva – per tutti Lula – il presidente operaio arrivato a San Paolo dalla miseria dello Stato Pernambuco per fare il lustrascarpe prima, e l’operaio poi, è stato, fra molte luci e qualche ombra, uno dei simboli della rinascita conosciuta dal Brasile all’inizio del nuovo millennio. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta Lava Jato e la recente condanna a dodici anni di carcere con l’accusa di corruzione hanno destato grandissimo clamore nell’opinione pubblica nazionale e internazionale. In questo lungo libro-intervista – il primo a essere pubblicato in Italia – Lula si racconta ai giornalisti Juca Kfouri e Maria Inês Nassif, al docente di Relazioni internazionali Gilberto Maringoni e alla fondatrice della casa editrice Boitempo Editorial, Ivana Jinkings. Una conversazione libera, priva di argomenti tabù, in cui l’ex presidente commenta i retroscena politici degli ultimi anni, riflette sui motivi che hanno sancito la sconfitta del Partito dei lavoratori dopo la rielezione di Dilma Rousseff e racconta le sue speranze e aspettative per il Paese. A completare il volume, una cronistoria della sua vita, la trascrizione del discorso pronunciato di fronte al sindacato di São Bernardo do Campo prima di consegnarsi spontaneamente alla polizia e una galleria fotografi ca che ripercorre l’attività sindacalista, i giorni della presidenza, fi no ad arrivare alla recente Carovana Lula.
Notas biográficas
Luiz Inácio Lula da Silva, noto come Lula, è stato presidente del Brasile dal 2003 al 2011. Tra i fondatori del Partito dei lavoratori (PT), ha ricevuto oltre 300 riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. È stato il primo presidente brasiliano di umili origini e senza una laurea, l’unico a essere stato rieletto democraticamente per due mandati consecutivi. A seguito dell’inchiesta Lava Jato e della sua condanna, il 7 aprile 2018 Lula, barricato da giorni nella sede del sindacato di São Bernardo do Campo per professare la sua innocenza, ha deciso di consegnarsi alla polizia nonostante il sostegno di migliaia di manifestanti.