Descripción
“Perché fai ciò che fai? Perché scrivi in una lingua che pochi capiscono?”. La domanda dello scrittore basco Bernardo Atxaga ricorre nelle riflessioni e nei testi di autori diversi, accomunati dall’uso di una lingua periferica. L’osservazione comparata di queste esperienze diventa così un viaggio tra dialetti, lingue locali e minoritarie: voci, luoghi, parole lasciate ai margini del canone letterario. Un’esplorazione che, integrando discipline diverse (dalle neuroscienze alla semiotica, dalla geografia all’antropologia), traccia nuove mappe, dove la periferia, linguistica e letteraria, possa esistere al di fuori del rapporto totalizzante con il centro. In questo spazio relazionale, dove emerge la rete di relazioni che unisce chi vive e racconta il margine, si rende possibile l’incontro tra chi, come la scrittrice chicana Gloria Anzaldúa, è attraversato dalla frontiera, o chi, come Gëzim Hajdari, esule e migrante, la attraversa o chi, come Claude Vigée o Mariano Baino, la abita.
Notas biográficas
Herbert Natta, dottore di ricerca in Studi comparati, ha pubblicato articoli sulla letteratura dialettale italiana e sulla letteratura digitale. Collabora con riviste di dialettologia (“Il 996”, “L’Escalina”) e letteratura comparata (“Testo e Senso”) e ha partecipato a progetti di ricerca, nazionali e internazionali, sull’analisi e mappatura dei dati culturali (“The hidden life of 32 monotowns”, “Univercity”, “Geoportal académico”).