Description
"Il treno era fermo e si dovette salire. Fu il primo grande dolore dei miei piccoli nove anni. Ricordo perfettamente ogni istante: il cuore mi batteva forte forte, le tempie mi bruciavano, lo sguardo si annebbiava. Sentivo solo piangere e gridare: «Addio, Bog, Arrivederci, Doviđenja»." Istria, febbraio 1951. La famiglia Del Treppo si prepara alla partenza da Canfanaro: un doloroso strappo sotto le minacce della dittatura comunista di Tito che infuria costringendo gli italiani alla fuga verso un destino ignoto. Questo racconto ci porta in presa diretta a quei giorni: raggela e riscalda allo stesso tempo, ci sono gli arresti improvvisi, le persecuzioni, le foibe. Testimone di questi orrori, Grazia Del Treppo accende una speranza che continua a brillare nel buio: è il fuoco del fogolèr, il focolare, che trema senza però spegnersi mai. È il fuoco del ricordo, delle storie familiari, di profumi gioiosi e lontane risate di bambini. Grazia Del Treppo con resilienza e pazienza certosina ricompone le tessere di un doloroso mosaico, superando con la pietas le lacerazioni di quei giorni bui che segnarono la vita di migliaia di esuli istriani.