Io non cancello

La mia vita fraintesa
Editore:
Anno:
2024
ISBN:
9788828216537
DRM:
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Layout:
Reflowable

€11.99

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Description

A sessant’anni dalla sua prima cancellatura, di cui con cura e dettaglio in questo libro si racconta la genesi, ecco l’originale autobiografia di Emilio Isgrò, artista e intellettuale tra i più stimati a livello internazionale. La provincia «colta ma sonnolenta» di Messina gli dà i natali, Milano lo accoglie in pieno boom economico come poeta già apprezzato e aspirante giornalista. Poi, l’esperienza veneziana e la virata verso le arti visive, la sua consacrazione a «cancellatore seriale» immerso nell’attualità politica e interessato a far dire ai grandi della storia (Eschilo, Leopardi, Wittgenstein, Sartre…), con dichiarato fraintendimento, ciò che più gli serve. E così, tra la sua storia privata, una realtà dura affrontata con determinazione, i primi successi e gli inciampi inevitabili lungo la strada dell’affermazione, il Maestro affina il suo metodo maniacale che lo ha reso un’autorità artistica indiscussa. Cancellare per ricordare: sembra un paradosso, invece è l’arte – intrisa di un pizzico di ironia – di un genio che non ha mai smesso di avere fiducia nell’uomo e nel mondo. «Capivo che scrivevo cancellando, anzi, che cancellando in effetti scrivevo. Adesso per cancellare scrivo e per scrivere cancello.»


Biographical notes

Artista concettuale e pittore – ma anche poeta, scrittore, drammaturgo e regista – EMILIO ISGRÒ (Barcellona di Sicilia, 1937) è uno dei nomi dell’arte italiana più conosciuti a livello internazionale tra XX e XXI secolo. A partire dagli anni Sessanta, Isgrò ha dato vita a un’opera tra le più rivoluzionarie e originali, che gli ha valso diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1972, 1978, 1986, 1993) e il primo premio alla Biennale di San Paolo (1977). Emilio Isgrò dal 1956 a oggi vive e lavora a Milano.
CHIARA GATTI è storica e critica dell’arte. Scrive per le pagine di «la Repubblica», «il Venerdì» e «Robinson». È direttrice del Museo MAN di Nuoro. Ha curato tre volumi dedicati all’opera di Leone Lodi (Officina Libraria 2015-2017). Con Lea Vergine ha scritto L’arte non è faccenda di persone perbene (Rizzoli 2016). Ha curato la selezione dei saggi di Giorgio Mascherpa raccolti in L’emozione e l’incanto dell’arte. Da Lotto a Fontana (Ceribelli 2019).

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