Descrizione
Paolo Giovio, umanista e vescovo, fu autore prolifico di opere innovative nel panorama culturale cinquecentesco e un interprete acuto dei propri tempi. Le sue Historiae sono uno dei pochi affreschi della storiografia cinquecentesca pubblicati quando l’autore era ancora in vita. L’opera ebbe uno straordinario successo commerciale e fu data alle stampe in vari Paesi europei e in contesti molto diversi, sia in latino e in volgare italiano sia in traduzione francese, castigliana, tedesca, olandese, al punto di diventare, ben prima della Storia d’Italia di Francesco Guicciardini, il principale testo di riferimento in Europa sulla storia delle guerre d’Italia.Particolarmente attento a valutare il ruolo politico del papato nel sistema degli Stati italiani, estraneo alle ragioni della fazione repubblicana come a quelle di carattere controriformistico, Paolo Giovio, accusato di cortigianeria e falsità, andò incontro, nella ormai mutata realtà politica e religiosa del secondo Cinquecento, a una condanna senza appello e, successivamente, a un inesorabile oblìo durato fino al secolo scorso. Questo libro offre un nuovo contributo alla comprensione di tale figura cruciale della vita culturale del XVI secolo, mettendo in luce alcune ragioni delle sue alterne fortune editoriali e valorizzando ulteriori elementi della sua lettura lucida e originale della crisi politica italiana e degli intrecci con la storia europea.
Biographical notes
<strong>Elena Valeri</strong> insegna Storia moderna presso il Dipartimento SARAS di Sapienza Università di Roma e si occupa dei rapporti tra politica e cultura nella prima età moderna, con una particolare attenzione alla storia della storiografia. La sua monografia <em>«Italia dilacerata». Girolamo Borgia nella cultura storica del Rinascimento</em> (2007) ha vinto il premio Sapienza under 40. Tra i lavori più recenti il libro: <em>«Scrivere le cose d’Italia». Storici e storie d’Italia tra umanesimo e controriforma</em> (2020).