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In questo saggio politico Stefan Weidner ci invita ad approfondire, a pensare collettivamente, a riflettere sul presente e ci ricorda che abbiamo una scelta e che dobbiamo assumerci la responsabilità di plasmare il futuro.Il presente comincia l’11 settembre 2001: una data che sancisce la fine, o l’inizio della fine, dell’egemonia culturale e politica degli Stati Uniti. Pensiamo alle conseguenze, immediate e lontane, della «guerra al terrore» che l’Occidente dichiarò in risposta a quell’attacco frontale: lo scontro con la civiltà islamica, gli orrori di Guantanamo, l’impegno militare e poi la ritirata in Afghanistan e in Iraq, l’ascesa del populismo e del nazionalismo… E se Bin Laden avesse vinto? Se fosse riuscito a spezzare una volta per tutte l’incantesimo della presunta superiorità occidentale?Per Stefan Weidner, esperto del mondo arabo e attento osservatore della scena internazionale, l’epoca di conflitti, contraddizioni e ambiguità che si è aperta l’11 settembre non potrà dirsi conclusa finché non avremo rinunciato alle rappresentazioni del «nemico» che negli ultimi vent’anni hanno determinato la nostra percezione del mondo e dell’«altro». Allora, forse, sarà finalmente possibile mettere i problemi che riguardano l’esistenza stessa dell’umanità, come il cambiamento climatico e le pandemie, in cima all’agenda politica globale.Il libro vuole essere un invito ad approfondire, a pensare collettivamente, a riflettere. È un saggio politico, un tentativo di aprire nuovi orizzonti di pensiero, di fare propria la situazione intellettuale odierna e di superare le prove che essa riserva, in altre parole di sviluppare la necessaria resistenza intellettuale, morale e spirituale contro le sue imposizioni.