Cloffete cloppete clocchete

Le poesie nei libri di scuola degli anni Sessanta
Editore:
Anno:
2017
ISBN:
9788862668064
DRM:
Social DRM

€8.99


Description

Se in "Che dice la pioggerellina di marzo" erano raccolte le poesie più diffuse nei libri di scuola degli anni Cinquanta, e l’elemento caratterizzante era la piena continuità di contenuti e autori rispetto alle antologie del periodo fascista, in "Cloffete cloppete clocchete" si fa un passo in avanti, e il riferimento temporale diventa quello degli anni Sessanta.Vi è una netta rottura dovuta al diverso clima sociale e culturale: irrompono nella scuola temi quali l’ambiente, il consumismo, il razzismo, il Terzo Mondo, il pacifismo, la Resistenza, il mal di vivere; e vi è una diversa visione di quelli tradizionali come la famiglia, la scuola, il lavoro, la natura. Anche gli autori cambiano: accanto ai classici italiani (Pascoli, Leopardi, Manzoni, d’Annunzio) troviamo i contemporanei (da Montale a Quasimodo, da Ungaretti a Fortini, Saba, Calvino, Pavese), la novità dei poeti stranieri (Rilke, Neruda, Lorca, Prévert, Brecht, Auden, Edgar Lee Masters, Rimbaud e Baudelaire), quella più deflagrante dei cantautori (Gaber, De André), e ai “poeti di banco” (Zietta Liù, Pezzani, Lina Schwarz, Novaro) si accosta Gianni Rodari. È iniziata la scuola nuova, che all’istruzione affianca l’educazione, la formazione dei cittadini della democrazia.


Biographical notes

Piero Manni è nato nel 1944 a Soleto, è scomparso nel 2020 a Lecce. Ha insegnato per oltre vent'anni negli istituti di pena. Nel 1984 ha fondato con la moglie Anna Grazia D’Oria la casa editrice Manni. Ha pubblicato e curato vari libri per Manni Editori, tra cui Che dice la pioggerellina di marzo e Cloffete cloppete clocchete, i volumi di Trotula de’ Ruggiero, altri sulla cultura del territorio. Nel 2012, con Sonda, Salentini. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù. Da sempre impegnato nella politica, fin dagli anni Sessanta nel “manifesto”, dal 2005 è stato Consigliere regionale per Rifondazione comunista. Dal 2018 è stato Presidente emerito dell’ANPI provinciale.

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