Dicono che domani ci sarà la guerra

Autore:
Editore:
Anno:
2015
ISBN:
9788897089568
DRM:
Social DRM

€5.99


Description

Se la splendida canzone di Sergio Endrigo “La guerra” fosse un romanzo sarebbe questo: l’opera prima di Franco Arba Sanna, promettente esordiente della squadra di “Kalama”, agenzia sarda (http://www. agenziakalama.it/). Il titolo cita volutamente l’incipit de “La guerra” di Endrigo con la quale ha in comune l’atmosfera bellica e la voce malinconica, drammaticamente incastrata tra il dover fare la guerra e il voler fare la guerra in nome di ideali patriottici. Il protagonista della storia è Enrico, un ragazzo sardo, costretto dalla fame e dalle circostanze sociopolitiche ad arruolarsi nella Grande Guerra. Il lettore si innamora subito di lui: un eroe buono dalla parte dei diseredati dalla memoria bellica collettiva, un personaggio molto intimista che rientra a pieno titolo tra gli eroi romantici della letteratura. Una volta in guerra Enrico combatte per conquistare i suoi due amori: la Sardegna, l’unica terra che lui identifica come patria e che è costretto ad abbandonare, e Paska, la sorella del suo compagno di trincea, di cui si innamora a prima vista e follemente. Enrico è un puro, un eroe buono con uno sguardo innocente sulla vita di cui è affamato: in ogni sua scelta/non scelta è mosso da un’unica speranza cieca, che ricorda quella del grande Gatsby per la sua indole da ostinato sognatore. Una fede che non abbandonerà mai neanche nel tragico epilogo finale. E in comune con l’eroe di Fitzgerald, Enrico ha anche qualcos’altro: l’amore incondizionato per Paska. Per la quale è disposto a tutto tranne a rinunciare alla sua personale battaglia: quella per la lealtà, per gli ideali patriottici, per la sua terra.Franco Arba ci consegna un’eredità narrativa potentissima: la coscienza dei posteri. Nel romanzo, la Grande Guerra diventa anche il terreno di una presa di coscienza politica dei tanti soldati, sardi e non, che si trovano uniti nei combattimenti, nella vita di trincea, nella lotta contro le ingiustizie della povertà e nel progressivo ripudio della monarchia.A cento anni dalla discesa in guerra dei soldati italiani LiberAria rende omaggio a una storia ancora attuale d’amore e morte in cui il narratore, pur nascondendosi dentro la testa dei suoi personaggi, non è mai impersonale. Ma un abile prestigiatore di punti di vista, come nei migliori romanzi della tradizione letteraria italiana.



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