"Gli asini" n. 82-83 dicembre-gennaio 2020-21

Anno:
2020
ISBN:
9788863573879
DRM:
Social DRM

€10.99


Description

"Tutti sono esseri umani, persino i professori", scriveva Tolstoj, ragionando sull'autoritarismo e le ipocrisie dell'università e dei docenti russi del suo tempo. E su questo continuiamo a ragionare, qui e ora. Apriamo il numero riflettendo sulla pandemia e sulle nuove restrizioni che ci toccano, sulla corsa a ordinanze e decreti e sulla dipendenza da schermi, con Maria Nadotti e con Piergiorgio Giacchè. Lucia Capuzzi ha letto per noi un libro su papa Francesco e sul suo invito a imparare a vivere insieme. Nicoletta Dentico ci spiega lucidamente gli interessi economici e politici in gioco nella corsa al vaccino per il Covid-19, mentre Paolo Lanaro argomenta come la crisi sanitaria abbia mostrato l'inadeguatezza delle istituzioni regionali italiane e Fabio Pusterla, informandoci sull'evoluzione della pandemia in Svizzera, nota come il virus abbia portato con sé una rinnovata paura e chiusura nei confronti dell'altro e un pericoloso verticismo nei processi decisionali a tutti i livelli. La crisi sanitaria, e ancor più quella ambientale, ci obbligano a ripensare radicalmente le forme della vita nelle città. È una riflessione necessaria, a cui questo numero contribuisce con un lessico critico, curato dal gruppo bolognese dei collaboratori degli Asini e introdotto da Giacomo Borella, che comprende undici concetti controversi: consumo di suolo (Paola Bonora), gentrificazione (Giovanni Semi), housing sociale (Raffaella Bracale e Sofia Sebastianelli), marketing urbano (Lucia Tozzi), partecipazione (Giulio Moini e Edoardo Esposito), pianificazione (Alessandro Coppola), resilienza (Mauro Boarelli), rigenerazione (Mauro Baioni), sicurezza urbana (Michela Barzi), smart city (Clara Zanardi), sviluppo sostenibile (Marino Ruzzenenti). Un lavoro di decostruzione di parole e approcci spesso fintamente democratici e presto "recuperati", necessario per la costruzione di immaginari e politiche radicalmente alternativi a quelli neoliberisti oggi dominanti.



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