Description
Il discorso d’odio è presente un po’ dappertutto: nei social, sulle prime pagine dei giornali, alla radio, nei dibattiti televisivi, in piazza e allo stadio. Si preferisce l’incitamento all’odio perché, oggi, è uno dei modi più incisivi per assecondare e rappresentare le disposizioni degli ascoltatori. Odio pubblico spiega le ragioni e le tensioni normative del discorso d’odio, analizza la parola intollerante attraverso gli strumenti della filosofia politica contemporanea e riporta i cittadini al centro della discussione. Perché se è lecito indignarci di fronte al proliferare dei discorsi d’odio, non dobbiamo solo reclamare la capacità sanzionatoria delle istituzioni, ma, con il medesimo zelo, interrogarci anche sulle responsabilità di chi ascolta e vive in una società liberale e democratica.
Biographical notes
Insegna filosofia politica all’Università di Genova ed è tra i fondatori di A-id: Agenda for International Development. Ha collaborato con diverse organizzazioni internazionali nell’ambito delle politiche migratorie e ha svolto attività di ricerca e di didattica presso la Brown University, la Luiss-Guido Carli e l’Università degli Studi di Milano. Si occupa di teoria democratica, pluralismo, limiti della tolleranza, discorso d’odio e su questi temi ha pubblicato in riviste nazionali e internazionali.