Description
L'esperienza della malattia terminale rappresenta una sfida gravida di significato non solo per i malati, ma per tutta la società, che su di essa può e deve misurare la propria capacità di accogliere e aiutare le persone, anche quando la loro vita è ormai priva di prospettive. Ma che cosa accade nei luoghi dove i malati trascorrono gli ultimi giorni o le ultime settimane della loro esistenza? Quali emozioni si intrecciano, quali dialoghi nascono, quali sentimenti maturano?
Le storie raccolte da Attilio Stajano – qui presentate in una nuova edizione, arricchita da un'appendice sulle prassi e le norme sul fine vita adottate nei principali paesi europei – riflettono vicende e sensibilità molto diverse, ma presentano un tratto comune: alla fine, quando i gesti e le parole fatalmente si rarefanno, resta solo l'amore. Mettersi in paziente e sensibile ascolto di chi ci sta per lasciare può insegnarci molto riguardo al significato profondo della vita e della morte. Soprattutto ci insegna a vivere meglio, fino alla fine.
Biographical notes
Attilio Stajano è stato ricercatore industriale, amministratore di programmi di ricerca alla Commissione Europea, European Union Fellow al Centro di studi sull’Europa occidentale all’Università di Pittsburgh e docente universitario a Bologna e al Georgia Institute of Technology, uno dei più importanti centri di ricerca tecnologica degli Stati Uniti.
Per tredici anni ha lavorato come volontario nel servizio di cure palliative di un ospedale di Bruxelles.
È autore del volume L’amore, sempre (Lindau 2013), pubblicato in otto edizioni in cinque lingue.
Marie de Hennezel è una psicologa e psicoterapeuta francese. Da molto tempo lavora nell’ambito dell’accompagnamento ai morenti, occupandosi di cure palliative anche su incarico del Ministero della Sanità del suo paese. Tra i libri pubblicati in Italia ricordiamo: Morire a occhi aperti (edito da Lindau), Il calore del cuore impedisce al corpo di invecchiare, La dolce morte e La morte nemica. Nel 1999 è stata insignita della Légion d'Honneur e nel 2003 è stata nominata Officier de l'Ordre National du Mérite. Dal 2007 è Dottore Honoris Causa dell'Università di Namur.