Il MAXXI a raggi X

Indagine sulla gestione privata di un museo pubblico
Editore:
Anno:
2014
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Description

Aperto nel maggio 2010 con grande successo di pubblico e commissariato nel maggio 2012 per squilibri di bilancio, il MAXXI è attualmente in fase di laborioso rilancio con un diverso consiglio di amministrazione. Sul difficile decollo di questa nuova istituzione museale pesano ambiziosità progettuali, carenze manageriali e risorse finanziarie altalenanti. Frutto di scelte politiche prive di una puntuale analisi di costi e benefici per la collettività, e caratterizzato dall’anomala condizione di museo statale affidato in gestione a una fondazione di diritto privato, il MAXXI è nato senza una chiara e convincente giustificazione culturale rispetto ad alternative di maggiore utilità sociale. Il pamphlet di Alessandro Monti ricostruisce i risvolti politico-burocratici di una creazione “a tavolino” e gli aspetti controversi della gestione operativa che ha dovuto misurarsi con un contesto caratterizzato da un eccesso di offerta di spazi museali ed espositivi e dall’inadeguatezza del suo contenitore: progettato infatti dal celebre architetto iracheno Zaha Hadid e costato complessivamente all’erario oltre centottanta milioni di euro, l’imponente edificio di cemento si è rivelato più scenografico che funzionale. Questa trattazione approfondita dei nodi cruciali e dei punti deboli si conclude con una serie di indicazioni propositive volta a superare le attuali criticità e migliorare le future performance, ripensando le priorità strategiche e programmatiche della Fondazione a livello organizzativo, operativo e relazionale. L’obiettivo è quello di mettere in evidenza i possibili vantaggi di una maggiore trasparenza e un maggiore coinvolgi-mento del personale nella gestione, oltre che la necessità di selezionare di più l’offerta culturale, una selezione che valorizzi soprattutto le collezioni permanenti e finalmente faccia del MAXXI un punto di riferimento a livello nazionale.


Biographical notes

Alessandro Monti, già professore ordinario di Teoria e politica dello sviluppo presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Camerino, dove è stato docente di Scienza dell’amministrazione e ha presieduto il corso di laurea in Scienze politiche, ha insegnato negli atenei di Roma La Sapienza, Viterbo, Ferrara e Kyoto e fatto parte del consiglio universitario nazionale. È stato membro del comitato tecnico-scientifico per i beni e i servizi culturali della Regione Lombardia e direttore del progetto di ricerca CNR: “Modelli organizzativi e gestionali per lo sviluppo delle attività culturali nei musei e negli spazi espositivi”. Tra le sue pubblicazioni in materia di economia e politica dell’arte e della cultura: Assetti organizzativi e strumenti normativi per la gestione e lo sviluppo sostenibile dei musei pubblici (2006).

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