Description
«Ci incontreremo senza appartenerci, ci avvicineremo senza strangolarci in legami troppo stretti; accetteremo l’uno dall’altro l’ombra di sconosciuto che ci avvolge. Staremo nell’estraneità reciproca ammirando che l’altro possa fare cose diverse da noi, dire cose che non capiamo, e tuttavia ci riguardano. So che non siamo ancora, davvero, fino in fondo liberi – né uomini, né donne. Non ci parliamo ancora, davvero, da pari a pari».
Mai come in questo momento il rapporto tra donne e uomini appare incerto, inquieto, controverso – difficoltà che toccano il cuore stesso dell’identità umana. Riprendendo il filo di una riflessione avviata in un suo libro di più di vent’anni fa, e qui completamente rivisitata, Nadia Fusini affronta con coraggio la criticità di questa relazione, nel progetto di una nuova alleanza che ne ridefinisca il senso, al di là della lotta tra i sessi. Uomo e donna, maschile e femminile sono stati fino ad ora i nomi di un’irriducibile contrapposizione che ha dato intelaiatura al mondo reale; la nozione di realtà che possediamo presuppone tuttora questa trama di parole. Ma i significati di tali nomi e metafore stanno radicalmente mutando nel tempo presente. Chi sono gli uomini, chi le donne? Quale la relazione tra di loro? Quanto e come sono mutati il terreno e le armi dello scontro, le parole dell’incontro? Il come e il quanto di una simile trasformazione sono il cuore del libro di Nadia Fusini, che parla di un mondo dove le identità degli uomini e delle donne non sono determinate soltanto dalla differenza anatomica. Ma colte nella loro irriducibile singolarità. Un viaggio, dunque, tra quelle «mille pieghe della seta dell’animo umano» che l’Orlando di Virginia Woolf pensosamente indagava; un viaggio in cerca di una nuova fratellanza inquieta in compagnia delle più alte «consapevolezze» di un secolo, nel corso del quale per la prima volta una generazione di donne ha pensato e concretamente tentato di vivere un rapporto tra pari con l’altro sesso. Ciò che distingue il libro di Nadia Fusini è il tono di una scrittura elegantissima che racconta una realtà sentita e non solo compresa, dove vita e pensiero si curvano a modellare i lineamenti di una nuova possibile esperienza.
Biographical notes
Nadia Fusini insegna Letterature comparate alla Scuola Normale di Pisa. È saggista, traduttrice e autrice di diversi romanzi. Ha tradotto e commentato grandi autori, tra cui William Shakespeare, Samuel Beckett, Mary Shelley, Wallace Stevens. Ha curato i due volumi dei Meridiani Mondadori dedicati a Virginia Woolf (1998). È imminente la pubblicazione del Meridiano Keats, sempre a sua cura. Tra le sue ultime opere ricordiamo: La figlia del sole. Vita ardente di Katherine Mansfield (Mondadori, 2012), Hannah e le altre (Einaudi, 2013) e Vivere nella tempesta (Einaudi, 2016). Collabora alle pagine culturali del quotidiano «la Repubblica». Per i tipi della Donzelli ha pubblicato La bocca più di tutto mi piaceva (1996), suo romanzo d’esordio, e Nomi. Undici scritture al femminile (seconda edizione, 2012).