Description
Il volume presenta i risultati della più ampia ricerca finora condotta sul patrimonio industriale marittimo della Terra d’Otranto. Parte integrante della storia del capoluogo ionico, coi suoi centoventi anni di storia, l’Arsenale Militare Marittimo di Taranto continua a essere un oggetto privilegiato di studi in ambito archeologico industriale: in primo luogo, per le particolarità del processo che porta alla sua nascita; in secondo luogo, perché questo rende evidente come l’industria militare, influenzando un ciclo imponente di commesse, abbia introdotto fattori di innovazione tecnica e promosso abilità professionali di lungo corso sul territorio; infine, perché è proprio con l’Arsenale che si inaugura a Taranto una fase d’intervento pubblico destinata a durare nel tempo.
La vasta indagine prende in considerazione anche i porti e i fari della Terra d’Otranto, di cui il volume analizza sia gli aspetti storici che quelli costruttivi. Dalla ricerca è emerso quanto questi servizi alla navigazione siano stati e siano, per molti aspetti, centrali per la vita economica dell’area. Essi costituiscono delle infrastrutture a rete, che rappresentano un vero e proprio sistema di approdi sicuri alle coste salentine. I cinque porti sono stati nei secoli in primis lo snodo dei traffici di prodotti alimentari dell’entroterra verso il Mediterraneo, e soprattutto verso Napoli, Venezia e Genova.
Biographical notes
Renato Covino è professore di Storia contemporanea nella Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia. Dal 2007 è Presidente dell’Associazione italiana per il patrimonio archeologico industriale. Ha insegnato Archeologia industriale presso la Facoltà di Beni Culturali dell’Università degli Studi di Lecce. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli sui temi del patrimonio industriale.
Antonio Monte. Architetto, ricercatore del CNR-Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali di Lecce. Dal 2006 insegna Archeologia industriale presso la Facoltà di Beni Culturali dell’Università del Salento. Da anni svolge ricerche sul patrimonio con particolare riguardo ai beni archeo-industriali.