Description
Il crudo realismo, l’insistente accento sull’uomo e sui suoi stati d’animo, sull’attualità contemporanea, ma anche l’alto grado di consapevole artificio pervade tutta la letteratura dell’Africa “indigena” – quella cioè dei Boscimani e degli Ottentotti e dei Pigmei. Paul Radin, nella sua ricca e preziosa raccolta, seleziona le fiabe e i racconti più rappresentativi di questa letteratura popolare, unica per il tipo d’intreccio, per i contenuti specifici e per gli espedienti letterari cui ricorre – come la funzione dei canti nel contesto prosastico, la frequenza dei finali moralistici, la riconoscibile prevalenza delle spiegazioni eziologiche. La cruda difficoltà di vivere, la furbizia quale stratagemma per la sopravvivenza e anche i temi morali quali l’innocenza e lo spirito d’indipendenza trovano largo spazio nel favoleggiare africano: da Le avventure di Mrile a Com’è venuta la prima pioggia – forse la fiaba più bella – il lettore stesso riconoscerà e saprà apprezzare i tratti distintivi e lo stile dei popoli africani.
Biographical notes
Paul Radin (1883-1959), antropologo statunitense. I risultati delle sue ricerche, frutto di anni di lavoro sul campo tra gli indiani Winnebago, sono confluiti nel celebre libro The Winnebago Tribe. Ha pubblicato anche una grammatica della lingua, quasi estinta, del popolo Wappo della Baia di San Francisco. In Italia sono stati tradotti: L’uomo primitivo come filosofo (2001) e Il briccone divino (con Carl Gustav Jung e Károly Kerényi, 2006).