Description
L’universo letterario di Georges Simenon ha sempre rivelato una vicinanza profonda con il mondo del cinema. Una reciprocità composita e appassionata, ancorché discontinua e irregolare. A sua volta, il cinema non ha mancato di ricambiare tale coinvolgimento. Tutt’altro. L’infinita serie di adattamenti dalle sue opere rappresenta la prova maggiormente tangibile di questo interesse, con un numero di fatto non definibile di trasposizioni, film e serie televisive dedicati ai romanzi di Simenon. Ma questo è solo l’aspetto più conclamato di una vicinanza che trova radici molteplici e per molti versi inattese. Georges Simenon è stato definito «il miglior regista francese» per la forza dei dialoghi e delle strutture narrative dei suoi romanzi. Questo volume vuole essere l’occasione per osservare, accanto alla fondamentale propensione letteraria dell’autore, le sue evidenti affinità e contaminazioni con l’ambito cinematografico.
Scritti di: Giovanna Angeli, Giovanni Borriero, Adone Brandalise, Denis Brotto, Roberto Chiesi, Geneviève Henrot Sostero, Alessandro Perissinotto, Andrea Rabbito, Franco Rella, Giorgio Tinazzi.
Biographical notes
Denis Brotto (Padova 1979) è professore associato presso l’Università di Padova nell’ambito
degli studi sul cinema e sui rapporti tra linguaggio cinematografico e nuove tecnologie. Le sue
ricerche si sono sviluppate anche nell’ambito dell’estetica del cinema e hanno dato vita
a pubblicazioni quali Osservare l’incanto (2010), prima monografia italiana sul cinema di Aleksandr
Sokurov, Trame digitali. Cinema e nuove tecnologie (2012) e Jean Vigo (2018), sul milieu culturale
francese degli anni venti e trenta del Novecento. È inoltre autore di saggi dedicati all’opera di Marco
Bellocchio, Michael Haneke, Agnès Varda, Nuri Bilge Ceylan, John Berger e ai rapporti tra cinema
e letteratura.
Attilio Motta (Lecce 1971) è professore associato di letteratura italiana all’Università di Padova.
Si è occupato di poesia popolare del Trecento (edizione critica dei Cantari della Reina d’Oriente
di Antonio Pucci, con William Robins, 2007), di romanzo italiano del Settecento e di Ippolito Nievo,
di cui ha pubblicato per l’Edizione nazionale Marsilio gli Scritti politici e d’attualità (2015).
Al Novecento ha dedicato la sua prima monografia, sul ripiegamento memorialistico degli intellettuali
contemporanei (L’intellettuale autobiografico, 2003), e numerosi saggi, su narratori quali Cesare
Pavese e Italo Calvino e sui rapporti tra letteratura e cinema (Clint Eastwood, Paolo Sorrentino
e Gianni Amelio, François Truffaut, cinema e romanzo, registi-scrittori).