Immagini/Pictures

Traduzione, cura e introduzione di Flora de Giovanni
Editore:
Anno:
2002
ISBN:
9788820760571
DRM:
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€9.99

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Descrizione

In questo volume sono raccolti e tradotti per la prima volta i saggi di Virginia Woolf (1882-1941) sulla pittura, sul cinema e sulla fotografia. Scritti fra il ’19 e il ’35 – in parallelo, quindi, con i suoi romanzi maggiori – questi testi dimostrano il profondo e duraturo interesse della scrittrice per le arti visive, un interesse stimolato dalla lunga contiguità con pittori e critici d’arte. È infatti agli esperimenti della sorella Vanessa Bell e alle teorie dell’amico Roger Fry, al quale va attribuito il merito di aver introdotto in Inghilterra la pittura post-impressionista, che la Woolf si ispira per mettere a punto il suo «nuovo romanzo». Nei lunghi e faticosi tentativi attraverso i quali perviene a una forma atta a esprimere i contenuti che le stanno a cuore, ella si rivolge costantemente ai codici visivi, promuovendo quell’osmosi tra letteratura e pittura che, comunemente praticata dal Modernismo anglo-americano, ha qui in più la connotazione tipicamente femminile della ricerca di una lingua più elastica e inclusiva, di una narrativa più aperta e flessibile di quella praticata dagli uomini.Il cinema (pp. 109;111) (…) Allora, in verità, quando si troverà un simbolo nuovo per esprimere il pensiero, il cineasta avrà a disposizione un’enorme ricchezza; l’esattezza della realtà, il suo sorprendente potere suggestivo saranno lì, a portata di mano (…) Se in questa realtà egli può infondere emozione, se può animare con il pensiero la forma perfetta, accumulerà pezzo dopo pezzo un ricco bottino. Poi, come il fumo che esce dal Vesuvio, dovremmo poter vedere il pensiero nella sua turbolenza, nella sua bellezza, nella sua singolarità (…) Dovremmo poter vedere tali emozioni mescolarsi e influenzarsi a vicenda; dovremmo poter vedere i violenti mutamenti d’emozione prodotti dalla loro collisione. I contrasti più fantastici possono esserci fatti balenare dinanzi a una velocità che lo scrittore cercherà solo invano di raggiungere; l’architettura onirica degli archi e delle merlature, delle cascate fluenti, delle fontane svettanti, che talvolta ci fa visita nel sonno o prende forma negli spazi semibui, potrà essere realizzata di fronte ai nostri occhi in stato di veglia. Non vi è fantasia troppo inverosimile o troppo irreale: il passato può essere srotolato, le distanze azzerate (…)



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