Description
Questo libro è stato pubblicato in vista dell’appuntamento solenne del referendum del 4 dicembre 2016 con cui siamo stati chiamati a votare su un’ampia e importante revisione della nostra Costituzione.
Oppositori e sostenitori della riforma voluta dal Governo Renzi sembravano concordare sulla necessità di incentrare il dibattito sui contenuti del provvedimento. Ma nei fatti è andata davvero così? Da una parte vi era chi sosteneva che un aggiornamento della Carta fosse indispensabile, qualunque forma prendesse, dall’altra c'era chi professava una presunta intangibilità del testo voluto dai Padri Costituenti.
Questo libro tenta invece di entrare nel merito, proponendo al lettore un viaggio attraverso le varie tappe che hanno portato all’approvazione del testo che è stato sottoposto al giudizio popolare, per poi verificare, punto per punto, come sarebbe cambiato il nostro ordinamento qualora fosse entrato in vigore.
Quali erano le ragioni e gli obiettivi all’origine della revisione? È vero che la riforma avrebbe posto fine al bicameralismo? Avremmo risparmiato realmente milioni di euro abolendo sprechi e privilegi? Ma soprattutto è vero che quella era «l’ultima occasione» o piuttosto − come spiegava Alessandro Pizzorusso − le riforme potrebbero essere affrontate «in modo progressivo, cominciando da quelle più semplici e mature, per poi passare alle altre, senza pretendere di risolvere tutto in una volta»?
Rispondendo a queste e altre domande Andrea Pertici smonta e corregge slogan e frasi fatte per permettere al lettore-elettore una valutazione consapevole e libera da valutazioni estranee al contenuto della revisione costituzionale.
L'ultima parte del libro è dedicata a quelle proposte alternative di riforma che, a detta di tutti, potrebbero trovare un'ampia convergenza in Parlamento e nel Paese quali, ad esempio, una reale riduzione del numero dei parlamentari e delle rispettive indennità, un superamento del bicameralismo perfetto che non sacrifichi la partecipazione dei cittadini e un potenziamento degli istituti di democrazia diretta. Il volume ha il pregio di aver altresì anticipato, in riferimento alla legge elettorale, molti dei rilievi critici che hanno trovato poi riscontro nella sentenza della Corte costituzionale sull'Italicum (n. 35 del 2017) indicando strade meno azzardate per coniugare stabilità degli esecutivi e rappresentanza dei cittadini in Parlamento.
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Con una prefazione di Roberto Zaccaria e una postfazione di Giuseppe Civati.
Biographical notes
Andrea Pertici è professore ordinario di diritto costituzionale all'Università di Pisa. Nel 2007 è stato consigliere giuridico presso l'Ufficio legislativo del Ministero delle politiche europee; ha svolto e svolge attività di consulenza giuridica per enti e istituzioni pubbliche. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche, tra cui "Il conflitto di interessi" (Giappichelli, 2003) e "Il giudice delle leggi e il giudizio di ammissibilità del referendum abrogativo" (Giappichelli, 2011); è coautore del "Commentario alla Costituzione" (Utet, 2006) e del "Manuale di diritto costituzionale italiano ed europeo", a cura di R. Romboli (Giappicchelli, 2015). Con Giuseppe Civati ha scritto "Appartiene al popolo. Come restituire la sovranità ai cittadini" (Melampo, 2014). Collabora con alcune testate giornalistiche e in particolare scrive su «Huffington Post» e «Articolo 21».
Roberto Zaccaria è Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico presso l’Università di Firenze. Ha insegnato nel Master universitario di I livello “Diritto delle Comunicazioni elettroniche–Information and Communication Technologies” e nel Master universitario di I livello “Multimedia Content Design” presso la stessa Università. È membro del Media Integration and Communication Center (MICC) presso l’Università di Firenze. Ha insegnato Diritto costituzionale, Diritto dell’informazione e Diritto regionale all’Università di Firenze, Macerata, LUMSA e LUISS di Roma.
E’ stato membro della Camera dei deputati nella XIV, XV e XVI legislatura. È stato eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati nelle elezioni suppletive dell’ottobre 2004 nel collegio di Milano 3. È stato nuovamente eletto nella XV e nella XVI legislatura nella circoscrizione Lombardia 1.
E’ stato Presidente della RAI dal 1998 al 2002, vice Presidente dell’UER (Unione delle televisioni pubbliche europee) dal 2000 al 2002. In precedenza era stato consigliere di amministratore della RAI dal 1977 al 1993 e dell’Ente Cinema dal 1990 al 1995. È stato consigliere di amministrazione della Banca Toscana dal 1995 al 1998.
È giornalista pubblicista, iscritto all’Ordine dei giornalisti e collabora con l’Unità.