Description
Itto Kuetani giunge nel nostro Paese nel 1969, spinto dalla passione per la scultura ed alla ricerca di nuova ispirazione. Approda inizialmente a Roma, affascinato dalla grandiosità delle opere in marmo del Foro per poi raggiungere le cave delle Alpi Apuane. Ma sarà solo a Carrara che lo scultore riterrà di avere raggiunto la meta: nel cuore della Toscana ritroverà sia le sensazioni di maestosità dell'antica Roma sia la maestria degli artigiani del Rinascimento.
Nel corso di quarant'anni di lavoro in Italia, Itto Kuetani ha operato un'ulteriore sintesi: tra la concretezza tipica della cultura giapponese e l'astrazione che ha imparato a cogliere nel nostro Paese, definendo lui stesso le sue opere come delle "porte che mettono in comunicazione spazio e materia".
Le sue sono opere sorprendenti tanto per l'imponenza che per la capacità di entrare in armonia con la natura dalla quale traggono ispirazione: l'acqua e il fuoco, il marmo e il granito, i suoi elementi favoriti.
Mirabile l'opera monumentale "Rispetto" installata nella Villa dei Quintili a Roma: incantevole l'effetto di contrasto con le contigue vestigia romane che dialogano con il granito lavorato da Kuetani quale metafora di culture lontane nel tempo e nello spazio che arrivano a toccarsi fino a fondersi. La globalità dell'opera di Itto Kuetani è del resto animata dai valori della tolleranza e del dialogo tra i popoli all'insegna della pace.
Fortemente segnato dall'esperienza di Hiroshima e Nagasaki, il Maestro Kuetani spera in un futuro di pace e affida il Suo auspicio a "La Collina della Speranza": un'immensa acropoli scolpita in marmo di Carrara e collocata nei pressi di Hiroshima ed illustrata al pubblico romano accanto alla Tomba di Cecilia Metella.
Ci uniamo al Maestro in questo voto di fratellanza augurandoci che non resti un sogno, ma che trovi un giorno la solidità di quel marmo che tanto lo incanta. (dalla presentazione di Umberto Vattani, Presidente della Fondazione Italia Giappone)
Il catalogo è a cura della Fondazione Italia Giappone con contributi di: Umberto Vattani, Hiroyasu Ando, Rita Paris, Massimo de Vico Fallani, Enrico Crispolti.