Description
Il presente studio vuol essere una ricostruzione storico-poetica della singolare stagione artistica d'incontro e interazione tra astrattismo e dadaismo nei primi decenni del XX secolo.
Ne segue la particolare e sottesa sincronia di intenti volti a sconvolgere la tradizione, anche più recente per quegli anni, delle forme dell’arte. Ne sortì una concomitante rete di richiami e contrasti nel fare arte diramatasi tra poesia e pittura, tra danza e musica, tra architettura e scultura, tra teatro, cinema e fotografia e svoltasi dal centro Europa alla Russia, dagli Stati Uniti al Giappone. Nei suoi intenti sconvolgenti fu già un anticipo di globalismo nell’arte.
Nel quadro globale e geografico l’incontro tra astrattismo e dadaismo corre negli anni a cavallo della Grande Guerra con i suoi traumi e coinvolgimenti europei ed extraeuropei.
La loro interazione poetica è stata animata da un sotteso rigetto del convenzionale protagonismo dell’io lirico-soggettivo per mirare con ironia e coscienza critica contro ogni idealismo e ipocrisia morale ritenuti responsabili del dramma della Guerra.
In fondo, nelle forme dichiarate e materiali, oggettive e collettive, nel loro radicale antiespressionismo, l’azione poetica tra astrattismo e dadaismo tese a rendere l’arte più consapevole e schietta.
Biographical notes
Luigi Paolo Finizio, critico e storico dell'arte ha insegnato nelle Accademie di Belle Arti e ha tenuto corsi in diverse università italiane.
Tra le sue molte pubblicazioni dedicate all’analisi critica dell’arte moderna e contemporanea: Il MAC napoletano 1950-54
(Napoli 1990), L’astrattismo costruttivo: suprematismo e costruttivismo (Bari-Roma 1990), Dal neoplasticismo all’arte concreta 1917-37 (Bari-Roma 1993), Moderno antimoderno. L’arte dei preraffaelliti (Napoli 2004), Avanguardia a Napoli. Undici dell’astrattismo (Napoli 2010), Elogio dell’astrattismo (Udine-Milano 2011), Fontana e Burri. Un incontro senza incontri
(Roma 2013), Piet Mondrian - Il chiaroveggente (2016).