Description
Come diceva Italo Calvino, le fiabe sono vere. E così «La Regina delle nevi», «Cenerentola», «Il pifferaio magico» e altre
storie dei fratelli Grimm ricalcano i passaggi fondamentali dell’esistenza, mostrano dove andare e come procedere, addestrano alla vita. Dunque, parlano di noi, ognuno ha dentro di sé un racconto che gli assomiglia.
Orchi e fate, iniziazione e paura, abisso e speranza; come le storie di analisi, le fiabe si intrecciano nel farsi della vita e ci forniscono ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno: parole che ci possono salvare.
Effetti terapeutici si possono trarre anche dalle favole dei nostri giorni, raccontate nell’immaginario poetico e cinematografico di Emily Dickinson, Federico Fellini e altri. La creatività diventa cura, in cui tutto è movimento, e le narrazioni passano dall’inconscio personale a quello collettivo, alla speranza di un lieto fine.
Così oggi «La fiaba siamo noi» dà un senso alla riscoperta di una possibile salvezza. Come scrive Hillman: “Le parole sono come cuscini, disposte nel modo giusto alleviano il dolore”.
Biographical notes
Lella Ravasi Bellocchio, analista junghiana, è membro del Centro italiano di psicologia analitica (CIPA) e dell’International Association for Analytical Psychology (IAAP). Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, «Di madre in figlia» (1987, nuova edizione 2010), «La
lunga attesa dell’angelo» (1992) e «Come il destino» (1999).