Beschreibung
— Ma è lui! è lui! è vivo!
— Vivo? il signor Roggero? che dice? Ma se l'hanno visto morire? Se lei ha riscosso l'assicurazione? Se ha sposato un altro?
— Leggi, leggi.... il primo telegramma, guarda.... di quindici giorni fa....
Stefanina lesse:
— "Prigioniero relegato due anni amba. Finalmente libero, rimpatrio. Adoroti, bacioti tutta. Roggero tuo". Santi Gervasio e Protasio!
— E questo da Gibuti — proseguì la padrona, leggendo ella stessa: — "Viaggio buono, salute ottima. Fra pochi giorni nelle tue braccia. Adoroti, bacioti tutta. Roggero tuo".
— È carino però: "Adoroti, bacioti tutta" — osservò Stefanina. — Il colonnello non sarebbe stato capace....
— Leggi, leggi.... quello di poco fa, da Messina: "Nel toccare terra natale, pensoti, sospiroti...." Capisci? pensoti, sospiroti....
— Bacioti tutta.
— No. "Prepara zuppa gamberi".
— Ah! già, la sua passione.
Il colonnello Cappadona, uno di quei soldatoni squadrati all'antica di cui oggi si è quasi perso lo stampo; un burberone dal cuor di leone e dal cervello di gallina, è felicemente sposato da un anno con la giovane e bella vedova del capitano Tremalaterra, disperso in Etiopia durante una spedizione; e ne ha anche acquistato la villa.
Solo che… il morto non è affatto morto, e quando torna dall'Africa, seguito da un piccolo serraglio e da una ragazza etiope, e com'è ovvio rivuole moglie e casa, da il via a una serie di situazioni surreali ed esilaranti.
Giulio Bechi, appartenente a una famiglia della piccola nobiltà fiorentina è stato un ufficiale del Regio Esercito Italiano e le sue esperienze militari gli hanno fornito materiale per i suoi libri dove l'esaltazione della missione del soldato è unita alla critica verso il retrivo ambiente militare.
In particolare in questo divertente libro è evidente l'ironia verso il colonialismo africanista.