Beschreibung
Miracoli, tragedie, annunci di grandi vittorie contro grandi mali a fronte di mille piccole sconfitte quotidiane. Certezze sbandierate e incertezza di fatto. Qualcosa non va, nel modo in cui oggi si parla di medicina. Perché qualunque discorso sulla medicina finisce con l’essere fallace e fuorviante? è fallace perché manca il racconto della clinica, ovvero del percorso lungo e doloroso che accompagna il malato. è fuorviante a causa dell’equivoco generato nell’immaginario collettivo per il quale il progresso medico si identifica con il rifiuto della vecchiaia, del dolore e, in ultima istanza, della morte. Così a sentir parlare di medicina si ode una babele di linguaggi, specchio di una confusione di speranze e realtà, miti e dati oggettivi, paure e spavalderie. Un oggetto di indagine così complesso non poteva essere affrontato se non sotto forma di un dialogo a più voci, dove grazie ai contributi di Vittorio Carra, Bernardino Fantini, Ignazio Marino, Daniela Minerva, Silvio Monfardini, Maria Pia Ruffilli, Fulvio Simoni e Giancarlo Sturloni il racconto quotidiano della clinica si accosta alla storia della medicina, alla teoria della comunicazione, alla politica e all’industria della salute.
Biografische Notizen
Responsabile di progetto del Master in Comunicazione della Scienza della SISSA di Trieste. Ha collaborato come giornalista freelance con numerose testate nazionali, e ha pubblicato "Le mele di Chernobyl sono buone. Mezzo secolo di rischio tecnologico" (Sironi, 2006).