Beschreibung
La frase che apre questo numero, “Se mai avremo un futuro, assomiglierà alla preistoria”, del filosofo anarchico John Zerzan, appare sotto una luce sinistra mentre chiudiamo il numero di aprile, nei giorni in cui l’Italia intera si ferma per contenere l’epidemia di Corona Virus. Il Corona Virus cambierà drasticamente il nostro mondo, le nostre vite e il nostro modo di intendere la salute, i rapporti sociali, la democrazia, la natura, in modi che ancora non riusciamo a prevedere. Per questo sarà necessario discutere, ragionare, riflettere lucidamente e agire nei prossimi mesi, senza abbassare la guardia in queste giornate drammatiche. Cominciamo la riflessione con i contributi di Enzo Ferrara, sul rapporto tra sanità e democrazia, e Giancarlo Gaeta, sulle capacità di tenuta delle nostre comunità. Nel frattempo continuiamo a guardare cosa succede nelle nostre città, con due corrispondenze da Napoli. Emma Ferulano ci racconta, dall’interno, cosa è accaduto a Scampia, prima e dopo l’ultima demolizione delle vele; dopo la tragedia dell’uccisione di Ugo Russo, inoltre, ospitiamo la lettera che gli ha indirizzato don Gennaro Pagano, cappellano del carcere minorile di Nisida. Al tema decisivo della difesa dell’ambiente, dedichiamo il dossier di questo numero, con un’introduzione di Enzo Ferrara, una riflessione di Giacomo Borella sulla neolingua green in architettura e le corrispondenze di Marino Ruzzenenti sulle lotte contro l’inquinamento a Brescia, di Luca Manes di Re:Common sui danni provocati dall’estrazione di petrolio in Basilicata e di Massimo Ruggeri sull’Ilva di Taranto e sulla costruzione di un Piano per la riconversione economica ed ecologica della città a partire dalla chiusura delle acciaierie. Il dossier si chiude con alcune poesie inedite di Gary Snyder, poeta statunitense che aveva una grande coscienza delle questioni ecologiche, nella traduzione di Damiano Abeni.