Beschreibung
Capitano Ward, stazione milanese del Dmi, 26 ottobre 1918
«‘The Count' [Mussolini] utilizza il nostro danaro per i giornali.»
Maggiore Henry Lygon (Dmi), Roma, 1° marzo 1918
«È [Luigi] Resnati, un frammassone repubblicano di spicco, a lavorare in gran segreto dietro Mussolini. […] Maneggia il materiale infiammabile costituito dall'Associazione dei Reduci, dalle organizzazioni dei nazionalisti estremi e via dicendo.»
Tenente colonnello Sir Samuel Hoare, capo del Directorate of Military Intelligence (Dmi), Roma, novembre 1917
IN VISTA DEL CENTENARIO DELLA MARCIA SU ROMA,
UN’INCHIESTA DIROMPENTE PER L’UNICITÀ DOCUMENTALE
E LA FORZA DELLE RIVELAZIONI IN MERITO AL RUOLO DEI SERVIZI BRITANNICI
IN SOSTEGNO A MUSSOLINI E ALL’AFFERMAZIONE DEL FASCISMO
“The Project”: è questo il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano segretissimo per il controllo totale dell’Italia a partire dall’autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. L’artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence (Dmi) nel nostro Paese. La sua è una missione al limite dell’impossibile: impedire che l’Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor, garantendo così gli interessi vitali dell’Impero britannico nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente. Con l’assenso di Londra, dunque, Sir Hoare crea l’archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini. È il prototipo della “strategia della tensione” come modello terroristico. Finanziato dal Secret Service sin dall’inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell’ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa che influenzerà lo scenario internazionale nel corso del Novecento.
Grazie alle carte dell’archivio personale di Sir Samuel Hoare – declassificate nel 2001 e conservate nella biblioteca dell’Università di Cambridge, in Inghilterra –, Cereghino e Fasanella ricostruiscono in Nero di Londra una storia che, a cent’anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d’intelligence di sua maestà, e le gravi responsabilità dell’establishment conservatore del Regno Unito.