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Come hanno vissuto ventenni e trentenni il lockdown e quali prospettive intravedono? L’Osservatorio Giovani ha svolto la prima indagine internazionale su condizioni e aspettative delle nuove generazioni all’apice del lockdown, condotta tra fine marzo e inizio aprile 2020, su un campione di 2000 persone, rappresentativo dei residenti in Italia tra i 20 e i 34 anni (e campioni di 1000 coetanei spagnoli, francesi, tedeschi e britannici). La maggioranza degli intervistati ritiene che il rischio di pandemie sia destinato ad aumentare. Più in generale, ai timori sull’ambiente si unisce ora quello di esposizione a diffusioni di virus aggressivi. Se gli intervistati riconoscono che la crisi epidemiologica ha poco inciso sulla loro salute attuale, alta è però la preoccupazione sulla possibilità che la loro salute possa essere in futuro messa più a rischio da altri virus. Ancor più temono l’impatto negativo sul lavoro: i rischi su questo fronte sono aumentati per il 56,7% degli intervistati. Tra gli under 35 Neet il 41% dice di aver posticipato la ricerca di lavoro e il 33,8% di averla abbandonata (con il rischio di scivolare nella spirale dello scoraggiamento e del disimpegno).
Rispetto ai coetanei europei i giovani italiani, inoltre, percepiscono più a rischio i propri progetti di vita: oltre il 60% ritiene che l’emergenza sanitaria avrà un impatto negativo sui piani per il futuro. Gli italiani sono seguiti a breve distanza dai giovani spagnoli, mentre si collocano circa quindici punti sotto i francesi e venti sotto i tedeschi.
Rispetto ai coetanei europei i giovani italiani, inoltre, percepiscono più a rischio i propri progetti di vita: oltre il 60% ritiene che l’emergenza sanitaria avrà un impatto negativo sui piani per il futuro. Gli italiani sono seguiti a breve distanza dai giovani spagnoli, mentre si collocano circa quindici punti sotto i francesi e venti sotto i tedeschi.