Per una storia dell'autobiografia araba

Lettura di testi auto-biografici in Egitto prima di al-Ayyām di Ṭāhā Ḥusayn
Editore:
Anno:
2022
ISBN:
9788855266727
DRM:
Social DRM

9,90 €


Descrizione

Il testo si propone di trattare l’evolversi del genere autobiografico nella letteratura araba moderna, concentrandosi sulla peculiarità del caso egiziano, il paese dell’opera autobiografica canone per eccellenza, al-Ayyām di Ṭāhā Ḥusayn, dove con l’arrivo della spedizione francese di Napoleone Bonaparte nel 1798 gli egiziani e con loro tutto il mondo arabo vissero un nuovo scontro/incontro cruciale con l’Occidente, l’Altro per antonomasia. A partire da quella data, vari intellettuali egiziani, anche nei loro testi auto-biografici avviarono un lungo percorso di riscoperta del sé nello specchio e in luce della scoperta dell’altro, prima in Egitto come nel caso di ʿAbd al-Raḥmān al-Ǧabartī (1753-1825), e poi a Parigi come nel caso di Rifāʿa Rāfiʿ al-Ṭahṭāwī (1801-1873), nel suo Taḫlīṣ al-ibrīz fī talḫīṣ Bārīz del 1834. Questa relazione complicata di amore e odio tra gli intellettuali egiziani e l’Occidente continuò anche dopo la morte di Muḥammad ʿAlī e la distruzione del suo progetto di modernizzazione, specialmente con l’arrivo di Ismāʿīl Pascià (1830-1895). In questa prospettiva si può leggere l’opera autobiografica di ‘Alī Mubārak (1824–1893), sia quella tradizionale nel suo al-Ḫiṭaṭ al-Tawfīqiyya, che quella romanzata in ‘Alam al-Dīn (1882). Ultimo, ma non meno interessante ed importante, merita maggiore approfondimento l’autobiografia di Muḥammad ‘Abduh (1849-1905). Il tutto in base ad un approccio analitico storico-comparatistico che s’impegna a leggere le varie forme di scrittura auto-biografica nel suo contesto storico, e in quanto un ponte tra il mondo delle idee e delle teorie e quello intimo e più vicino ai sentimenti e alle emozioni di una intellighenzia che con il suo impegno ha spianato la strada alla nahḍah, e alla generazione di Ṭāhā Ḥusayn ed i suoi compagni.



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