Descrizione
Lo strambo, il vagabondo, il matto di cui si narra in questo romanzo è Dino Campana, uno dei più grandi poeti del Novecento italiano.
Nato nel 1885 e morto in manicomio nel 1932, dopo quattordici anni di reclusione, il protagonista di questa vicenda, in cui storia e invenzione corrono parallele, a volte dialogando, altre mescolandosi, altre ancora incrociandosi per poi seguire strade diverse, è celebre per i suoi vagabondaggi, spesso conclusi con il carcere o il ricovero in una clinica psichiatrica, per una infuocata avventura d'amore con la scrittrice Sibilla Aleramo e soprattutto per la sua passione incondizionata per la poesia.
È una lettura fulminante a cambiargli la vita. È la fine di un sogno, quello di poter essere ancora poeta, a trasformarla per sempre nella follia.
Note biografiche
Renato Martinoni è nato nel 1952 e vive a Minusio, in Svizzera.
Professore emerito di Letteratura italiana all’Università di San Gallo, per alcuni anni ha insegnato anche Letteratura comparata a Ca’ Foscari a Venezia.
Studioso e filologo, ha pubblicato edizioni critiche e volumi dedicati in particolare al Settecento e al Novecento, con incursioni nella pittura barocca e nella scrittura di viaggio.
Ha curato un’edizione dei "Canti Orfici" di Dino Campana (Einaudi, 2003), cui è seguito "Orfeo barbaro. Cultura e mito in Dino Campana" (Marsilio, 2017). Il suo ultimo libro di narrativa è "La campana di Marbach. Antonio Ligabue. Romanzo dell’artista da giovane" (Guanda, 2020).