Descrizione
È ormai usuale la critica radicale dell’Unione Europea quale quintessenza di un ordine globale neoliberista e omologante, incapace di rispondere alle sfide della contemporaneità. Secondo la preponderante vulgata sovranista, l’esperimento comunitario sarebbe da ripensare integralmente, o perfino da abbandonare. L’analisi delle origini e dei nuovi sviluppi nella costruzione di uno spazio pubblico europeo e di un’Europa solidale dimostra invece l’irriducibilità del progetto comunitario a un esperimento parziale ed egemonico rispetto alle politiche nazionali. V’è anzi un permanente valore aggiunto: il costituzionalismo, inteso come progetto di limitazione del potere e di emancipazione sociale, si nutre dell’apporto del diritto dell’Unione Europea. Con i contributi di: Antonia Baraggia, Edoardo Bressanelli, Matteo Corti, Clemens Kaupa, Giuseppe Martinico, Fabio Masini, Giuseppe Morgese, David Natali, Alessandro Nato, Leonardo Pierdominici