Descrizione
Fuorché il silenzio è una raccolta che comprende trentasei storie vere, semplici e dirette che aprono una finestra su vissuti reali in cui la tragedia e il trauma non corrompono i valori dell’esistenza. La pubblicazione di queste testimonianze andrebbe inserita in un genere letterario assimilabile all’autobiografia, se non fosse che nel contesto afghano attuale tale pratica comporta dei rischi enormi, in particolare per le donne. Raccontare la propria storia è per molte donne afghane un modo, a volte l’unico modo, per esistere nella sfera pubblica. Parlare, scrivere, perfino pronunciare il proprio nome è una forma di resistenza al ruolo subalterno e alla discriminazione che subiscono: il racconto diventa una forma di auto-determinazione rispetto alle narrazioni imposte da fuori e da altri o da altre. Alcune di queste donne sono famose per le loro vicende politiche e personali, altre sono sconosciute, ma il filo che le lega è la volontà di perseguire ciò che oggi sembra impossibile. La lettura delle loro storie mette un seme nelle nostre menti i cui frutti sono ignoti ma inevitabili.
Le autrici di questa raccolta sono trentasei donne afghane, attiviste per i diritti civili che, al ritorno dei talebani al governo dell’Afghanistan (agosto 2021), hanno intrapreso proteste e manifestazioni contro le leggi sempre più restrittive dei diritti delle donne imposte dal loro regime. Zainab Entezar – regista e scrittrice – ha raccolto le testimonianze e Asef Soltanzadeh – scrittore afghano emigrato in Iran e ora residente in Danimarca – ne ha curato l’edizione e la stampa. Daniela Meneghini – docente di Lingua e letteratura persiana all’Università Ca’ Foscari di Venezia – coadiuvata da alcuni collaboratori, ne ha curato la prima traduzione in una lingua europea.