Descrizione
Agli albori della biologia, Cartesio e Kant hanno compreso la vita per analogia con la tecnica, in quanto entrambe sono attività creatrici di forme o modi di organizzazione della materia. La vita tecnica è, quindi, sia la vita biologica nel suo movimento evolutivo, sia la tecnica come funzione biologica, risultato della relazione tra l’essere vivente e il suo ambiente. Sulla base di questa intuizione, Bergson ha delineato una vera e propria filosofia biologica della tecnica, prolungata da autori quali Leroi-Gourhan, Canguilhem e Simondon. L’obiettivo del libro è far rivivere questa linea di pensiero troppo rapidamente dimenticata dalla filosofia della tecnica contemporanea e che, invece, può rivelarsi fruttuosa per comprendere le questioni etiche ed epistemologiche sollevate dai crescenti fenomeni di interazione e di ibridazione tra il vivente e la tecnica.
Note biografiche
Emanuele Clarizio è Maître de Conférences presso il Centre d’Éthique Médicale dell’Université Catholique de Lille. Filosofo della tecnica, il suo lavoro si basa su approcci a un tempo teorici ed empirici e ruota attorno al problema del rapporto tra vita e tecnica. Ha pubblicato e curato volumi collettivi sulle nozioni di ambiente, di esteriorizzazione e sulla filosofia italiana della tecnica. Le biobanche, l’uso dell’IA in oncologia e le tecniche di rieducazione funzionale figurano tra i suoi attuali oggetti di ricerca.