Descrizione
«Bücherschau»
«Un'escursione appassionata, colta e riccamente illustrata, che non solo informa e istruisce, ma in molti casi convince e fa riflettere. Cosa si può volere di più?»
«Damals»
«In poche pagine l'autore offre un ricco compendio che getta nuova luce su questo irrinunciabile oggetto quotidiano. [...] La ruota è stata reinventata non una ma più volte nel periodo neolitico. Sorprende scoprire che essa, come molte altre innovazioni, non può essere ricondotta a esigenze militari. [...] Molto interessante è quando Haarmann discute degli aspetti filosofici dei carri nella scuola di Platone.»
«Die Weltwoche»
La ruota è una delle invenzioni più importanti dell’umanità, eppure è una conquista relativamente recente. Quando nelle civiltà del passato si utilizzavano gli altiforni e la scrittura, i carichi pesanti venivano trasportati ancora da animali o esseri umani. Paradossalmente anche nelle culture avanzate sudamericane le ruote non esistevano affatto.
Il linguista Harald Haarmann perlustra qui le varie teorie legate all’origine della ruota, spiegando come essa sia stata inventata più volte. Non solo, le sue applicazioni furono di natura artistico-creativa prima ancora che militare, dal momento che il tornio
per il vasellame domestico precede di molto la ruota per i trasporti, come dimostrano alcuni recenti reperti risalenti alla civiltà danubiana. Solo dopo millenni fanno la loro comparsa i carri, che di lì a poco si diffusero con contagiosa velocità in tutta Europa, in Mesopotamia, India e Cina, dando impulso al consolidamento dei grandi imperi.
Dal Neolitico al mondo egizio, greco e romano, dalle rappresentazioni astronomiche al simbolismo religioso nell’induismo e buddismo fino a Platone, questa escursione giunge alle molteplici ripercussioni pratiche della ruota nell’attualità. Un saggio che
è anche un invito a pensare alle insospettate contaminazioni culturali che nella storia dell’uomo hanno permesso l’innovazione
e il progresso.