Descrizione
Modello positivo nell'iconografia letteraria post-sessantottesca, il perdente viene travolto in Occidente, negli anni Ottanta, dal mito del successo, per poi riemergere, a fine secolo, apaticamente adagiato in un orizzonte di sconfitte quotidiane. Questo volume esamina le trasformazioni che la figura del perdente ha subito nella narrativa in inglese, in un percorso che va dai primi anni Sessanta, con Alan Sillito e il suo maratoneta, fino ai giorni nostri passando attraverso i beautiful losers di Leonard Cohen, gli eterni adolescenti depressi di Nick Hornby e gli everymen e Jonathan Coe.