Descrizione
Quanto durerà il tempo di sosta di quel passero sul ramo del grande leccio fra il volo appena compiuto e il successivo?
Seduto alla mia scrivania, davanti alla finestra aperta, l'albero poco più in la' e i rami tanto vicini da poterli toccare.
Quante volte mi sono chiesto perché variasse sempre la stessa scena e perché scene diverse non fossero altro che il susseguirsi ripetuto di una scena unica, pure confusa fra tante.
Domande inutili, direte voi. Banali, stupide, a milioni d'altre uguali. Vero.
So solo che venne sotto forma di passero la prima poesia e quell'attimo così breve da durare una vita, un albero lasciando per un altro, fa si che ora, a ripensarci, mi sembra di riascoltare una musica. Proviene dal margine del bosco. Ha qualcosa di familiare, evoca il banchetto degli dei, il colore giallo dietro un vetro smerigliato. E il mistero, lungi dall'essere svelato, è a pochi passi.