Descrizione
Una querelle sulla moda, intreccia tante cose diverse
di natura immateriale e materiale, che hanno a che
fare, alcune, con lo stile nel senso più alto, con le
intermittenze della quotidianità, altre, tutte con quel
vortice che continuamente ci passa di fronte, accanto e ci
avvolge da ogni lato, proponendo novità, originalità, sbalordimento,
come esiti di una grande festa, le cui luci si spengono e
si accendono, così vorticosamente, da simulare un grande enigma
dell'essere e del non essere. Nel sistema della moda, di quella che appartiene al vestire
umano, all'attuarsi della seconda pelle, convivono momenti
inventivi imprevedibili, di forme, di colori, di materie prime,
con apparati produttivi collettivi, in somiglianza a quanto
avviene in architettura, nel design, per dire, ma quasi in
tutto quello che siamo e che facciamo. Cosa sarebbe, infatti,
uno stilista, un creativo, un inventore, uno scopritore, intanto
se vivesse in un ambiente non reattivo o apatico, quanto non
ostile, non sarebbe altro che uno scatto umorale, una psicosi,
una depressione, senza linguaggio e senza storia. Mentre
quando avviene l'opposto, si mette in moto una catena di
avvenimenti che arricchiscono l'immaginario e mettono
capitali su capitali alla grande vicenda umana dell'apparire,
del mostrarsi, dell'adattarsi, ma anche del trasformare i tanti
monumenti della natura, nel vocabolario della cultura.