Descrizione
«Quello della città – scrive Angelo Torricelli – è un tema decisivo, ma si configura come terreno di confronto credibile e praticabile solo quando si escludano nozioni generiche e, per contro, si entri nel merito di specifiche città, di paesaggi intesi come individui». In realtà non avviene di frequente che a un progettista sia concessa l'opportunità di operare, alle diverse scale, su un centro urbano o su un territorio più vasto, con il quale mantenere negli anni un rapporto privilegiato. In questo senso, l'esperienza di Torricelli in Puglia, nella zona della Capitanata, avviata nel 1995 e tuttora in corso, rappresenta il campo ideale per sottoporre alla prova dei fatti lo studio sull'architettura come interpretazione della città, sviluppato nel corso di molti anni con un intreccio produttivo fra teoria e pratica, ricerca e didattica. Qui Torricelli ha potuto operare secondo la convinzione che la ricerca progettuale debba interpretare il tempo e che l'architettura vada pensata in quella sorta di fissità – nel e oltre il tempo – proposta dal paesaggio mediterraneo, a prescindere dagli influssi provenienti da mode e tendenze.
Le opere e i progetti qui illustrati, a partire dal concetto di "appropriatezza", interpretano il luogo e lo riscrivono, creando nuove "concatenazioni tra le cose" e instaurando un rapporto privilegiato con il suolo, archeologicamenteinteso; partendo dal dialogo costante sia con la tradizione del moderno sia con le tipologie locali, generano nuove "figure costruite" che presuppongono già in sé le tecniche necessarie al loro compimento. Il forte legame con il luogo e l'attenzione al dettaglio costruttivo conferiscono alle opere di Torricelli in Capitanata un valore paradigmatico, suggerendo preziose riflessioni non solo sul ruolo della composizione architettonica, ma anche sui compiti e sulla responsabilità civile dell'architettura.