Descrizione
In questo libro la riflessione sull'infanzia verte soprattutto sul suo benessere e sulla realizzazione dei suoi diritti. Partendo dall'istanza – posta fin dalla Dichiarazione dei diritti del fanciullo (1924) e sviluppata in varie Dichiarazioni fino alla cosiddetta Carta di Nizza (2000) e in più recenti iniziative dell'Unione Europea – che venga garantito il diritto dei bambini ad essere considerati
persone e che vengano assicurate loro le migliori condizioni di vita possibili, si fanno dialogare tra loro studiosi con diversa appartenenza disciplinare. Sono presenti quindi linguaggi, apparati concettuali e metodologie differenti, nella convinzione che sarebbe riduttivo confinare ricerca e teoria in specifici territori, soprattutto su un tema così complesso quale quello dell'infanzia oggi, anche alla luce dei cambiamenti, avvenuti e in divenire, all'interno della famiglia. Le parole chiave che circolano sono pertanto:
agency ed autonomia, partecipazione, benessere. Ma che cosa si intende effettivamente per ciascuna di esse? In che modo si possono analizzare e misurare? Quali interventi si possono predisporre? Il capovolgimento ontologico del concetto di infanzia, da forma in evoluzione verso lo stato adulto a soggetto-attore sociale a tutti gli effetti, emerso negli ultimi anni, spinge a problematizzare i princìpi irrinunciabili degli enunciati, alla luce di conseguenze inattese nella loro applicazione pratica, invitando a mantenere l'attenzione alla relazione con i contesti. Il libro non si rivolge solo ad un pubblico ristretto di specialisti, ma anche a studenti, operatori e curiosi dell'argomento, proponendosi come strumento di informazione, aggiornamento e riflessione critica.