La Rassegna Mensile di Israel LXXIX 2014 (Rabbini di Roma nel Novecento)

Autore:
Editore:
Anno:
2014
ISBN:
9788880575795
DRM:
Social DRM

9,99 €


Descrizione

Rivista letta e conosciuta in Europa, Israele e Stati Uniti, «La Rassegna Mensile di Israel» è divenuta da tempo uno strumento indispensabile allo studioso della storia, del pensiero, della letteratura degli ebrei in Italia. «La Rassegna Mensile di Israel» nasce nel 1925 e da allora, salvo per una interruzione di quasi un decennio – dal 1939 al 1948 – causata dalle leggi antiebraiche prima e dagli eventi bellici poi, ha continuato la sua pubblicazione con lo scopo di rendere accessibili ai suoi lettori le problematiche religiose, politiche, sociali e storico-culturali dell'ebraismo, dando modo di conoscere anche nuove ricerche in ambito archeologico, letterario, artistico e scientifico. Diretta a lungo da Dante Lattes (che fu anche uno dei suoi fondatori), negli oltre settanta volumi pubblicati sinora ha raccolto articoli di personalità eminenti, sia italiane che straniere. Questo volume ha origine da tre convegni tenutisi a distanza ravvicinata nel 2011-2012 in memoria dei rabbini che hanno ricoperto la cattedra di Rabbino Capo di Roma nella prima metà del Novecento: Vittorio Castiglioni, Angelo Sacerdoti e David Prato. I convegni sono stati organizzati dal Collegio Rabbinico Italiano e dal Centro di Cultura della Comunità ebraica di Roma, con il patrocinio di Fondazione Elio Toaff e Fondazione Museo della Shoah, presso il Centro Bibliografico «Tullia Zevi» dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Siamo felici di poter offrire ai nostri lettori con queste pagine uno spaccato su un importante momento della storia ebraica e italiana, ancora poco studiato. Ci sembra inoltre che i saggi che qui leggerete (di Antonella Castelnuovo, Filomena Del Regno, David Gianfranco Di Segni, Angelo Mordekhai Piattelli, Giuliana Piperno Beer, Ariel Rathaus, Amedeo Spagnoletto, corredati da una prefazione dell'attuale Rabbino Capo di Roma Riccardo Di Segni), dimostrino come l'ebraismo italiano, a dispetto di una diffusa vulgata, non fosse affatto marginale e isolato, ma partecipasse a pieno titolo alle grandi drammatiche istanze con cui si dovette confrontare l'ebraismo mondiale nella prima metà del Novecento.



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