Descrizione
Come un'arca di Noè, questo libro, bello e singolare, custodisce
frammenti salvati dalla catastrofe: una elegia per un mondo
scomparso che suscita compassione per gli esiliati, ma anche
una profonda nostalgia per quello che ognuno di noi, ogni
giorno, vede morire del proprio passato.
Con una prosa poetica velata da una dolente ironia, Krausz
descrive lo sradicamento e la solitudine dell'ebreo cacciato
dalla sua patria, la sua nostalgia per un mondo idealizzato acuita
dal rude impatto con la modernità rumorosa e disarmonica
che minaccia e riduce a spazi sempre più angusti le isole della
memoria. L'ordine dell'Austria felix, preservato nel chiuso
delle stanze, è sempre più accerchiato e minacciato dalla
lussureggiante vitalità brasiliana, e il vecchio nazista della porta
accanto è come sale sulle ferite. La lacerazione e il senso di
estraniamento proietta la sua ombra fino alla terza generazione
a cui Krausz appartiene e che raccogliendo i brandelli di una
identità multipla e sfilacciata rende amorevolmente omaggio a
un mondo irrimediabilmente perduto.
Luis S. Krausz è nato nel 1961 a San Paolo in una famiglia ebraica
fuggita da Vienna prima della guerra. È scrittore e traduttore
nonché docente di letteratura ebraica all'Università di San
Paolo. Ha studiato filologia classica ed ebraico alla Columbia
University, all'Università della Pennsylvania e all'Università di
Zurigo. È autore di diversi saggi. Questo è il suo primo libro
pubblicato in Italia.