Descrizione
Rivista letta e conosciuta in Europa, Israele e Stati Uniti, «La Rassegna Mensile di Israel» è divenuta da tempo uno strumento indispensabile allo studioso della storia, del pensiero, della letteratura degli ebrei in Italia.
«La Rassegna Mensile di Israel» nasce nel 1925 e da allora, salvo per una interruzione di quasi un decennio – dal 1939 al 1948 – causata dalle leggi antiebraiche prima e dagli eventi bellici poi, ha continuato la sua pubblicazione con lo scopo di rendere accessibili ai suoi lettori le problematiche religiose, politiche, sociali e storico-culturali dell'ebraismo, dando modo di conoscere anche nuove ricerche in ambito archeologico, letterario, artistico e scientifico. Diretta a lungo da Dante Lattes (che fu anche uno dei suoi fondatori), negli oltre settanta volumi pubblicati sinora ha raccolto articoli di personalità eminenti, sia italiane che straniere.
«Secondo alcuni Maestri – scrive Giacomo Saban nel suo editoriale – quando infine verrà raggiunta l'era messianica l'umanità tornerà ad essere vegetariana. Gli esseri umani dunque si renderanno conto (o, se preferite, accetteranno quanto è stato loro ordinato) che uccidere è non solo non indispensabile, ma addirittura contrario alla loro sopravvivenza. In ottemperanza a quei sette princìpi che, secondo la tradizione, furono imposti a Noè e che secondo i Maestri precedono la Torà e la Halakhà, la messa a morte e la crudeltà, quale che siano le loro forme, verranno bandite. Nella tradizione antichissima che la Torà ci tramanda esiste dunque un complesso di prescrizioni che invitano l'uomo a essere vegetariano. Un invito che è stato accolto da molti pensatori della nostra tradizione, in epoche remote e nei tempi moderni: valga per tutti il nome di Rav Abraham Yitzchaq Kook, primo rabbino capo ashkenazita di Eretz Israel all'epoca del Mandato britannico». Diviso in due sezioni complementari, Gli animali e la sofferenza e La questione della shechità, questo volume offre un panorama articolato di un tema complesso, che recentemente si è guadagnato le prime pagine di molti quotidiani europei. La prima parte, Gli animali e la sofferenza, presenta una serie di riflessioni (di Hans Jonas, Emidio Spinelli, Luisella Battaglia, Mino Chamla, Michela Bianchi, Aviva Cantor, Laura Quercioli Mincer, Paolo De Benedetti) sulla liceità dell'uccisione di animali e un vasto panorama delle diverse posizioni presentate dalla tradizione e dalla letteratura ebraica in accezione più prettamente filosofica; la seconda parte, La questione della shechità, unisce agli aspetti più «tecnici» ovvero più ampiamente «politici» della questione, approfondite riflessioni sulla vigente normativa halakhica. Suoi autori sono: Tobia Zevi, Riccardo Shmuel Di Segni, David Gianfranco Di Segni, Sara Rota Nodari e Stefano Cinotti. Completano il volume la Rassegna di libri e riviste curata da Myriam Silvera e lo Spoglio di periodici ebraici o dedicati all'ebraismo di Marina Marmiroli Hassan. A prescindere dalle diversificate posizioni assunte da autori e fruitori di queste pagine, Gli animali e la sofferenza offre ai suoi lettori la prima riflessione italiana ed ebraica su un tema imprescindibile per chiunque ambisca a dare una dimensione etica alla propria esistenza.